La riqualificazione commerciale di Ragusa superiore potrebbe partire dalla definitiva destinazione d’uso di quel “serpentone” di cemento e vetro, alto sette piani e lungo quasi 300 mt, che dal lontano 1992 troneggia su piazza Libertà, adagiandosi nella parallela di viale Tenente Lena, da viale del Fante fino a piazza Stazione.
Una ferita per il centro storico che potrebbe determinare l’inversione di tendenza, economica e sociale, di Ragusa.
L’avveniristico progetto, denominato “Il Centro in centro”, è stato presentato stamane dal presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, e i massimi vertici del sistema Confcommercio, alla presenza del vicesindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, e l’assessore allo Sviluppo economico, Sonia Migliore.
“Un progetto sul quale lavoriamo da diversi anni – spiega Cesare Sorbo – e nel quale crediamo fortemente. Immaginiamo questo palazzo come un punto vitale del nuovo centro storico che, grazie ai numerosi progetti promossi dall’amministrazione comunale, si sta via via prefigurando. Un fiore all’occhiello per l’intera comunità che potrebbe inserirsi e dialogare con il nuovo progetto di pedonalizzazione di piazza Libertà”.
La riqualificazione commerciale, e non solo, la prospettiva perseguita dal team che da oltre un anno lavora alla definizione di una ipotesi da presentare a possibili finanziatori.
“Un consorzio di commercianti iblei – si augura Gianni Gulino, il promotore del progetto – anche se non escludiamo il possibile interessamento di capitali esteri. Abbiamo già i contatti con società interessate – assicura Gulino – a questa occasione davvero appetibile che potrebbe rappresentare un volano per l’economia iblea. Crediamo nello sviluppo del territorio, grazie alle future infrastrutture come l’aeroporto di Comiso e il raddoppio della Ragusa-Catania, crediamo nella ripopolazione del centro di Ragusa superiore e nella rivalutazione del patrimonio immobiliare della zona urbana in cui il palazzo si erge. Il momento storico è quello adatto per credere nello sviluppo di nuove idee e per ripartire, guardando verso prospettive di sviluppo economico e sociale”.
Il progetto, curato da un corposo staff rappresentato dall’architetto Bruno Cosentini, prevede pochi ritocchi, soprattutto alla partizione delle vetrate e agli ingressi previsti da viale del Fante, piazza del Popolo e dal cavalcavia che nel frattempo si è andato ad affiancare all’edificio.
Un’opportunità di crescita che deve fare i conti però con le paure degli imprenditori, colpiti da una crisi economica che non accenna ad indietreggiare, e dalla ritrosia delle banche e dei consorzi fidi a sostenere nuove ed importanti iniziative.