MOBILITAZIONE A SETTEMBRE. IL DOCUMENTO FINANZIARIO SI PUÒ CAMBIARE

Necessaria una forte e decisa mobilitazione per contrastare le linee del governo che con la sua manovra economica, di 79 miliardi di euro, aggredisce le tutele alle fasce più deboli, preleva risorse dalla categorie più povere, lascia immutato il tenore di vita della “casta” politica, non prevede un euro per lo sviluppo e quindi per la crescita collettiva del Paese.

Al di là dei numeri snocciolati nella relazione introduttiva del segretario generale della CGIL di Ragusa, Giovanni Avola, è emerso dal dibattuto una sostanziale e coerente critica nei confronti del governo nazionale che non ha inteso, per un momento, aprirsi al dibattito con le opposizioni parlamentari e con la CGIL che da parte sua aveva dato il suo contributo che pur garantendo il tetto della manovra finanziaria lo avrebbe raggiunto con un metodo e soprattutto con scelte diverse: bastava tassare i grandi patrimoni e le rendite finanziare dagli 8oo mila euro l’anno in su.

La soluzione proposta, è stato detto da più parti, avrebbe non solo garantito la riduzione sensibile della distanza tra il PIL ( ciò che il Paese produce) e il debito pubblico; differenza che entro il 2014 deve essere azzerata ma previsto anche la ripartenza del Paese.

Il dibattito che ha caratterizzato il comitato direttivo è stato molto articolato e che ha toccato anche l’altro tema, quello dell’accordo endosindacale tra CGIL,CISL,UIL e la Confindustria sulla contrattazione e sulla rappresentanza che è stato giudicato, dalla CGIL,un ottimo accordo, peraltro ratificato dal comitato direttivo nazionale il 5 luglio scorso con 117 sì, 21 no, e un astenuto, per due motivi: il primo e che il livello di contrattazione non è differenziato come prima. Al contratto nazionale farà seguito quello aziendale che avrà come centro regolatore quello centrale e laddove le RSU, e i lavoratori possono intervenire in corso d’opera e quindi esprimere preventivamente sul contratto la loro posizione.

Sulla rappresentanza si chiude un dibattito lunghissimo e sul quale la CGIL ha puntato l’attenzione nel proporre il riconoscimento della forza di un sindacato sul numero degli iscritti e su quello dei rappresentanti, rispetto al sistema precedente che considerava le sigle sindacali convenzionalmente paritarie, per fare valere di più ed equamente il peso degli iscritti.

Ferruccio Donato, segretario regionale della CGIL Sicilia, che ha chiuso il lungo dibattito non ha fatto altro che confermare le posizioni maggioritarie emerse dal dibattito annunciando una serie di iniziative per settembre prossimo volte a contrastare la linea del governo e le misure economiche adottate per garantire l’equilibrio di bilancio.