LA PRESENZA DELL’UNIVERSITA’ A RAGUSA SEMPRE PIU’ A RISCHIO

“Ora che è passata la buriana elettorale, vorremmo che si pensasse di nuovo, e con maggiore forza, ai problemi del recente passato. E uno tra questi è di certo il futuro che tutti, ognuno per il proprio ruolo, siamo chiamati a garantire alla presenza universitaria nella città di Ragusa. A maggior ragione dopo le notizie dell’ultimora circa un accordo prima raggiunto e che, però, stenta ad essere definito”. E’ il monito che arriva dal presidente dell’associazione politico-culturale “Pensare Ibleo”, Enzo Pelligra, dopo che, a seguito di un’assemblea tenutasi per l’analisi della situazione elettorale con particolare riferimento al responso emerso domenica scorsa dalle urne, è stato evidenziato quali le principali criticità da risolvere, decidendo di puntare alla loro risoluzione attraverso l’intervento della neo deputazione regionale.

“E’ pacifico che subito dopo l’insediamento – continua Pelligra – ci attendiamo che i nuovi deputati regionali e quelli riconfermati possano mettersi al lavoro per assicurare risposte di un certo tipo ai cittadini. Tra le risposte che ci attendiamo, una tra le più importanti, anche per le ricadute di carattere sociale destinata ad avere, è quella concernente la presenza dell’Università nella città capoluogo. Se facciamo un riepilogo delle puntate precedenti, ci accorgiamo come il principale nodo sia strettamente connesso alle difficoltà di carattere finanziario anche per la mancata disponibilità degli enti locali, Comune di Ragusa e Provincia regionale, a erogare somme come in passato considerati i tempi di magra. Prendendo spunto da questo dato di fatto, è indispensabile che i vertici del Consorzio universitario ibleo trovino forme supplementari di sostegno e che, soprattutto, continuino a mantenere un rapporto privilegiato con l’Ateneo catanese. La ricerca di soluzioni condivise che le parti intendono mettere in campo non può prescindere da un pieno coinvolgimento degli interlocutori istituzionali. Anche perché non possiamo permetterci di perdere un altro anno accademico, dopo quello attuale, con riferimento alle attività formative della Struttura didattica speciale di Lingue. L’Ateneo “a rete” con  l’Università di Catania, che sarà impegnata a garantire le attività didattiche, è la soluzione? Bene, tutto ciò rappresenta una ipotesi di lavoro che può andare, a patto che alla stessa si diano i necessari contenuti. Ed ecco perché chiediamo ai neo deputati regionali dell’area iblea di muoversi in tale contesto considerata l’importanza che la presenza della Struttura didattica speciale può rappresentare per l’intera provincia di Ragusa”. Pelligra, poi, aggiunge: “L’Università è certo solo uno dei problemi di questo territorio. Non dobbiamo dimenticare che lo sviluppo passa anche dall’aeroporto, dall’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela, dal raddoppio di carreggiata della Ragusa-Catania. Se con i deputati eletti proprio qualche giorno fa, se con questa nuova classe dirigente non riusciremo ad ottenere qualcosa di concreto, allora rischiamo di perdere tutte le speranze”.