“Una battaglia di civiltà e democrazia. E’ quella che, nel nostro piccolo, vogliamo contribuire a portare avanti. Per sensibilizzare le coscienze e le alte istituzioni su un problema che non possiamo fare finta di non vedere. Anche perché il tempo e lo spazio parlamentare adeguati ci sono. E nessuno di noi può tirarsi indietro. Per questo motivo, abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale affinché anche il civico consesso di Ragusa, nella sua interezza, possa sensibilizzare chi di competenza per fare in modo che sia riconosciuto ai bambini stranieri un diritto sacrosanto, quello della cittadinanza italiana”. E’ il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale, Mario D’Asta, assieme al consigliere Mario Chiavola, ad annunciare l’avvio di un’azione di sensibilizzazione riguardante lo “ius soli” che ancora stenta a diventare legge dello Stato. “Molti non si rendono conto – proseguono D’Asta e Chiavola – che non stiamo parlando di qualcosa di inarrivabile, non stiamo parlando della luna ma piuttosto ci riferiamo a bambini, così come spiegano altri rappresentanti della politica che stanno portando avanti lo stesso genere di iniziativa, presentando analoghi odg nelle aule consiliari, che frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua, giocano con i nostri figli, fanno parte della nostra cultura, pur essendo nati da genitori stranieri”. Lo “ius soli” presuppone il fatto che ci si trovi innanzi a storie di diverso genere, fatte di speranze e di sofferenze. Insomma, migliaia di vite che non possono passare sotto silenzio e che hanno bisogno di un loro riconoscimento giuridico. “Dobbiamo sempre di più pensare a costruire il nostro paese – aggiungono D’Asta e Chiavola – come a una realtà futura che passa dall’integrazione, dal dialogo, dalla multiculturalità. Dobbiamo considerare che i bambini nati in Italia da genitori stranieri devono essere a tutti gli effetti cittadini del nostro paese”. I consiglieri D’Asta e Chiavola danno dunque il via a questa iniziativa di sensibilizzazione abbracciando l’analogo modus operandi di altri soggetti politici che in Italia stanno adottando queste modalità per sensibilizzare il Parlamento a fare presto. “E intendiamo tra l’altro precisare – continuano D’Asta e Chiavola – che puntare l’attenzione su questo aspetto non significa non potersi occupare in Parlamento di altre questioni. A livello nazionale, infatti, il Pd si sta occupando di temi economici e di rilancio occupazionale che, tra l’altro, cominciano ad essere positivi in questa fase storica del Paese per non parlare del fatto che, al contempo, ci occupiamo, come partito, pure di problematiche territoriali”. E sulla stessa lunghezza d’onda è anche il Pd di Ragusa. “Abbiamo un obiettivo comune – precisa il segretario cittadino, Giuseppe Calabrese – e siamo in tanti a chiedere la formalizzazione di un atto di civiltà. Auspichiamo che il Consiglio comunale di Ragusa, nella sua interezza, possa accogliere tale istanza e farsi portavoce di una esigenza ormai diventata imprescindibile”. Aggiunge Francesca Schembari, componente della segreteria cittadina del Pd, responsabile per il partito del servizio immigrazione e servizi sociali: “E’ importante che anche a Ragusa si dibatta e si faccia informazione su questo tema così importante per quanto riguarda il futuro dei diritti di una fascia importante del nostro Paese. Diventa essenziale che in Consiglio comunale se ne possa parlare e si possano adottare delle risoluzioni anche per comprendere quali le posizioni delle varie forze politiche presenti in Aula su un tema che merita grande attenzione”.