ITALIA DEI VALORI IN LOTTA PER IL FUTURO DELLA FERROVIA E A FIANCO DEI LAVORATORI

Una delegazione di Italia dei Valori Ragusa, composta dal Cons.prov.le Giovanni Iacono , dal cons.com.le Peppe Tumino e da altri militanti, stamani ha partecipato alla manifestazione promossa dai ferrovieri davanti alla stazione ferroviaria di Ragusa e si è fatta promotrice, attraverso il Coord. prov.le Giovanni Iacono, della proposta di Assemblea pubblica con il Presidente della Regione Siciliana da effettuarsi entro il 25 febbraio p.v. Giovanni Iacono ha invitato, in modo particolare, i deputati regionali che fanno parte della maggioranza alla Regione “ad evitare di ricoprire contemporaneamente i ruoli di parte e controparte ed impegnarsi a prelevare con la giacchetta il Presidente della Regione e portarlo a Ragusa”.

La proposta dell’assemblea è stata approvata e condivisa a cominciare dal Presidente della Provincia che già da due mesi, sulla vicenda,  attende un incontro con l’Assessore regionale competente. L’assemblea del 25 febbraio si svolgerà alla Scuola Regionale dello sport con tutti i Consigli comunali, consiglio provinciale, sindaci, deputati, sindacati, organizzazioni economiche e sociali sarà preceduta da una serie di incontri dove dettaglieremo il piano strategico alla base della rivendicazione dell’esistenza della ferrovia. 

Ancora Giovanni Iacono ha dichiarato che “sull’agonia delle ferrovie a Ragusa, purtroppo,  vi sono responsabilità ben precise da parte di governi nazionali e regionali e la sparizione dei 473 milioni di euro dei fondi CIPE che erano stati previsti per l’elettrificazione e la modernizzazione della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela e per la metropolitana di superficie sono solo l’ultima delle schifezze che la classe politica che ha governato a Roma e Palermo ha fatto. Quei soldi se li sono SCIPPATI il governo Berlusconi-Miccichè-Alfano e il contorno-codazzo di deputati, sindaci e cortigiani che in questi anni li hanno sostenuti.”
Purtroppo questa terra, colpevole anche l’ignavia dei cittadini, ha sempre avuto un ritardo in molte cose, si pensi che nella metà del 1860 mentre in Italia c’erano 2371 km di  ferrovia, in Francia 9528 km e in Inghilterra ben 16687, in Sicilia non esisteva un solo km di strada ferrata e non vi era prevista alcuna costruzione ferroviaria. Il merito di avere fatto nascere le linee ferroviarie in Sicilia fu di Giuseppe Garibaldi che accordò alla società Adami e Lemni alcune concessioni ferroviarie.  
“Oggi con l’ultima eliminazione delle tratte dei pendolari”, conclude Giovanni Iacono, ” siamo avviati non al futuro ma al passato, 151 anni fa, al breve periodo del governo provvisorio del regno delle due sicilie, con a capo Giuseppe Garibaldi.”