IL MARCHIO GEOGRAFICO COLLETTIVO “PRIMIZIE DI MONTALBANO”: L’OPPOSIZIONE GIOCA AL RIALZO

“Lasciare andare cifre a casaccio non sappiamo fino a che punto abbia un senso. Se la politica è una opinione, i numeri, le cifre non lo sono affatto. Non si prestano ad essere interpretati ma possono essere solo riportati”.

Ad affermarlo il Vicesindaco di Santa Croce, Francesco Corallo, anche in qualità di Assessore comunale all’Agricoltura, con riferimento al continuo stillicidio di cifre, sempre più al rialzo, che arrivano dalle opposizioni riguardo al marchio geografico collettivo “Primizie di Montalbano”.

“Ciascuna Amministrazione comunale” – spiega Corallo – “compie delle scelte inserendo le stesse nel contesto di un quadro complessivo di sviluppo e di investimenti. Per quanto ci riguarda, stiamo lavorando seguendo le linee di un progetto organico, inserito nel nostro programma, che ha a che vedere con la visione della Santa Croce Camerina del futuro su cui intendiamo lavorare. E, facendo riferimento a questo quadro, come non pensare all’agricoltura alla stregua di elemento trainante per la nostra economia? Ci siamo fatti carico di altri progetti che riguardano lo sviluppo del territorio, la legalità, la tutela del suolo. Ma non potevamo non pensare a un comparto che, per la nostra realtà, assolve ad un ruolo assolutamente preminente per non dire unico. Ecco perché abbiamo operato per garantire un’adeguata affermazione dei nostri prodotti ortofrutticoli che possiedono tutte le caratteristiche per essere riconoscibili ed individuati, affinché diventino una realtà di nicchia. Da qui, la creazione del marchio geografico collettivo. In tre anni, per il marchio in questione, sono stati spesi 64.078 euro. Per noi, queste somme rappresentano un investimento su un settore cardine della nostra economia. Giusto o sbagliato, sarà il tempo a dirlo. Noi crediamo in quello che facciamo. L’obiettivo da raggiungere è quello di costruire un futuro migliore. Per il resto, sono scelte, compiute dalla nostra Amministrazione, che potranno pure non trovare la condivisione di tutti ma si tratta di linee guida da seguire per favorire la crescita economica di un settore vitale e che oggi continua, purtroppo, ad essere in profonda crisi. Certo, tutte le scelte possono essere opinabili come, ad esempio, quelle dei nostri predecessori che, per una manifestazione come l’Oscar del mare, hanno speso in cinque anni la somma di 111.000 euro. Quale il ritorno? Ma tant’è, ognuno ha le proprie idee di futuro. Per noi, che stiamo investendo sull’agricoltura, significa provare a garantire a questo settore il salto di qualità per competere nel contesto di mercati sempre più aggressivi. Le cifre spese e i numeri sono quelli anzidetti. Il tutto fatto per favorire la collettività. Chi vuole cavalcare strumentalmente tali scelte, gonfiando ad arte i numeri, sappia che troverà la dovuta contrapposizione. L’opposizione è il sale della democrazia. Però bisogna intendersi su come interpretarla. Tanto per fare un esempio, se non si condivide l’attuale amministrazione non si può certo fare opposizione buttando i sacchetti della spazzatura fuori orario e fuori dai contenitori. Così si è soltanto incivili. Chi ha orecchie da intendere, intenda”.