GIOVANNI PAOLO I

Dopo la drammatica fase finale del pontificato montiniano, il sorriso di Giovanni Paolo I sembrò  l’annuncio di una primavera nella Chiesa e invece, dopo appena  trentatrè  giorni, abbiamo pianto per la morte improvvisa di questo papa “magis ostensus quam datus”.

Albino Luciani era nato nel 1912 a Canale D’Agordo, in provincia di Belluno, da un umile famiglia (il padre era un muratore socialista, lavoratore stagionale in Francia e in Svizzera).

Da una recente trasmissione televisiva a lui dedicata abbiamo appreso che il padre aveva avuto dalla prima moglie tre figli, tutti di nome Albino, in ricordo di un amico, morti quasi subito dopo la nascita. Da questo matrimonio erano nate anche due bambine sordomute. Morta la prima moglie, e sposatosi in seconde nozze, volle chiamare Albino il primo figlio nato da questo matrimonio.

La famiglia Luciani ebbe a soffrire la povertà e la fame, al punto che Albino, ancora ragazzo, e le due sorelle furono nella necessità di chiedere l’elemosina.

Giovanni XXIII lo volle Vescovo di Vittorio Veneto nel 1958, nonostante il parere contrario di qualcuno che non lo considerava all’altezza del ruolo perché aveva due sorelle “anormali”, la sua statura era bassa, la sua voce flebile , non aveva le doti di oratore, e, soprattutto, era di salute cagionevole.

Roncalli a quest’ultimo “impedimento” rispose: “Vuol dire che morirà da vescovo.!”

E’ difficile reperire materiale fotografico e filmati che riguardino questa prima fase della sua vita.

Paolo VI nel 1969 gli affidò il patriarcato di Venezia e lo fece cardinale. Alcuni anni dopo, durante una visita pastorale nella città lagunare, gli mise sulle spalle la propria stola.

Sconosciuto al grande circo mediatico, che non la dava tra i papabili, era invece apprezzato dai cardinali, soprattutto non italiani ed extra europei,  che lo elessero in un giorno, con soli quattro scrutini, il 26 Agosto 1978.

 E’ il primo papa , dopo i cinque che lo hanno preceduto, che non ha alle spalle esperienze curiali o diplomatiche. E’ il primo papa nella storia che prende il doppio nome, e non a caso. Chiamandosi Giovanni Paolo,  vuole chiudere una volta per tutte i tentativi di contrapporre tra loro  i suoi due predecessori ( come se Roncalli fosse stato l’innovatore e Montini il restauratore), dichiarando di voler continuare la loro linea pastorale.

E’ il terzo Patriarca di Venezia eletto papa nel XX secolo, dopo Pio X e Giovanni XXIII.

E’ l’ultimo papa italiano dopo 455 anni.

All’incoronazione con il triregno sostituisce l’imposizione del pallio.

Avvia, coinvolgendo anche dei ragazzi, una catechesi del mercoledì molto chiara e semplice sulla Fede, la Speranza e la Carità. Tra le sue affermazioni che si ricordano maggiormente “Dio è padre, ma anche madre”, che non è una sua scoperta ma la citazione di un testo biblico: “Dio ama il suo popolo con viscere di madre” e, in risposta alla teologia della liberazione, una breve quanto definitiva e indiscutibile sconfessione:

 “E’ falso affermare che la liberazione politica, economica e sociale coincida con la salvezza in Gesù Cristo. Che “Ubi Lenin, ibi Jerusalem.”

La sua umiltà nel dichiarare “Non ho studiato da papa.” spinge alcuni, tra cui Sandro Pertini, a sottovalutarlo, ma chi sa leggere nei suoi discorsi ne apprezza la preparazione biblica e patristica e la conoscenza di scrittori cattolici dell’800 e del ‘900.

Manifesta l’intenzione di attuare il Concilio e di trasformare il Sinodo dei vescovi in un organo permanente per il governo della Chiesa, senza intaccare il primato pontificio.

Lo colpisce profondamente la morte del Metropolita di Leningrado al termine del colloquio che avevano avuto nella sua biblioteca, e probabilmente questo tragico evento potrebbe essere, insieme al gravissimo peso del governo della Chiesa e agli assillanti impegni dei primi giorni di pontificato, una concausa della sua morte improvvisa, la notte del 29 Settembre.

La Santa Sede non ha voluto che venisse effettuata un’autopsia.

Per alcuni questa morte è rimasta avvolta nel mistero.

Lo “scrittore detective” David Yallop ha voluto costruire un giallo, affermando che questo papa sarebbe stato ucciso perché stava indagando sui metodi di gestione dello IOR, la banca vaticana.

Dalle biografie di  Luciani (non ultima anche quella televisiva che avuto come protagonista Neri Marcorè)  si apprende che,   incontrando la veggente di Fatima, Suor Lucia, quando ancora era patriarca di Venezia, abbia  ascoltato da lei la predizione della sua elezione al soglio pontificio e della sua morte poco tempo dopo. 

E’ in corso il processo di beatificazione.

 

Laura Barone