DOCUMENTO DELL’ASP SUL COMITATO CONSULTIVO

«Lo scorso 5 marzo si è svolto, su richiesta delle associazioni dei consumatori Adiconsum e Confconsumatori, un incontro con il Direttore generale dell’ASP 7; durante l’incontro, a fronte anche degli ultimi scandali che hanno investito la sanità ragusana e in seguito alle tante segnalazioni di disservizi che sono state raccolte, le due associazioni, hanno proposto la firma di un protocollo d’intesa che serva come via di facile risoluzione di eventuali reclami e come canale di dialogo e collaborazione per ogni questione che coinvolga la salute dei cittadini». L’azienda sembrerebbe non aver mostrato nessun interesse in merito e nessuna volontà di adesione. La stessa invece, in una nota a noi pervenuta, precisa quanto accaduto:

«Non è stato espresso alcun rifiuto preconcetto nei confronti della proposta avanzata dalle due associazioni in ordine a un protocollo d’intesa, bensì una motivata spiegazione della inopportunità della proposta medesima, in quanto precise norme disciplinano il rapporto fra l’Azienda Sanitaria e le Associazioni del settore. In ossequio a tali norme (Legge Regionale n.5/09), l’ASP ha pubblicato recentemente un bando per la partecipazione delle Associazioni che operano nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria e del volontariato per la costituzione del Comitato Consultivo Aziendale. Il Comitato è un organo consultivo esterno all’Azienda con la funzione di semplificare, unificare, razionalizzare il controllo che il territorio esercita sulla gestione dei bisogni sanitari da parte dell’ASP. A tale bando hanno risposto più di venti associazioni che si sono successivamente dotate di un regolamento  e di una presidenza e quindi, attraverso una gestione autonoma, indipendente ed esterno all’Azienda espleta  attività consultive.

Le due Associazioni in oggetto non hanno fatto pervenire alcuna istanza di adesione al Comitato medesimo. La sottoscrizione di protocolli d’intesa “ad hoc” rappresenterebbe la statuizione di percorsi preferenziali che l’ASP non intende avallare, pena la perdita di credibilità presso l’utenza. Il tentativo da parte dei rappresentanti delle citate associazioni sembra essere stato quello di operare uno slittamento di significato che farebbe apparire le associazioni stesse genuinamente interessate al bene della comunità e la Direzione dell’ASP sorda ai legittimi richiami in nome della comunità stessa. Ribadiamo infine l’attenzione che questa Azienda rivolge costantemente a tutte le associazioni che, nel rispetto delle regole – le quali sono a garantire equità di comportamenti e di trattamento –, collaborano al fine di far crescere la cultura sociale e sanitaria della nostra provincia.