DIATRIBA PER “PORTARE” LO STENDARDO A S. MARIA LA NOVA

 

La Procura della Repubblica di Modica ha emesso il decreto di citazione a giudizio di P.G., nato a Scicli nel 1955, e del figlio P.G., nato a Scicli nel 1978, accusati di turbamento di funzione religiosa. In ordine al reato di cui agli artt. 110 e 405, commi 1 e 2, Cod. Pen., perché, in concorso tra di loro, nella Chiesa Santa Maria La Nova di Scicli, al termine della celebrazione della Santa Messa Pasquale, turbavano ed ostacolavano la rituale processione religiosa.

Infatti, davanti all’altare della chiesa, mentre il parroco, i confratelli, le autorità civili e militari, nonché i fedeli si disponevano per dare inizio alla processione, P.G. (figlio) percuoteva G.B. (il portatore dello stendardo consacrato della confraternita), mentre P.G. (padre) diceva nei confronti  dello stesso G.B. le testuali espressioni “non si esce perché lo devo portare io come ho fatto per quaranta anni”, e, nel contempo, cagionava il danneggiamento dello stendardo in quanto, nel violento tentativo di strapparlo dalle mani del G.B., provocava la rottura dell’asta dello stesso.