Poco dopo le 21,30 il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato l’estensione a tutta l’Italia delle misure straordinarie già previste per la Lombardia e per le 14 province. Per gli spostamenti si potranno fare ma sempre per comprovate motivazioni di lavoro e di salute. Stop alla movida in tutta Italia, con l’invito dunque, soprattutto ai giovani, a restare a casa. Stop infine anche al campionato di calcio.
Ecco cosa prevede il decreto governativo di ieri che era stato previsto per la Lombardia e 14 province e che adesso viene esteso a tutta Italia.
Vietati gli spostamenti soltanto per emergenze o “comprovate” esigenze lavorative, che dovranno però essere autorizzate dal prefetto. Divieto assoluto di mobilità per chi sia stato in quarantena.
L’attività didattica per le scuole di ogni ordine e grado, atenei e accademie e sospesa fino al 3 aprile.
Il decreto introduce un arco orario di apertura consentita a servizi di ristorazione e bar, dalle 6 alle 18, sempre ché il gestore sia in grado di rispettare “l’obbligo” di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. È disposta, inoltre, la sospensione degli esami per la patente di guida.
Il decreto stabilisce inoltre la chiusura di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte a condizione che riescano a garantire la distanza di un metro fra i clienti. Chiusi invece i musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. Sospesi anche i concorsi. Stop al campionato di calcio e alle altre partite di altri campionati.
Sono sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Sospese anche tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, come grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
Qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodo di congedo ordinario o di ferie
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