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Consorzio di bonifica, assolto Giovanni Cosentini: “Il fatto non sussiste”

Non luogo a procedere perche’ il fatto non sussiste, nei confronti dell’ex direttore generale del Consorzio di Bonifica, n.8 di Ragusa, Giovanni Cosentini e del sindacalista della Fai Cisl Giovanni Fracanzino. Cosentini, politico conosciuto nel Ragusano, e’ stato vicensindaco e assessore al Comune di Ragusa tra il 2006 e il 2012 oltre che candidato sindaco nel 2013. Il non luogo a procedere lo ha deciso il gup presso il Tribunale di Ragusa, Andrea Reale. La Procura contestava il fatto che il Consorzio di cui Cosentini era direttore generale, a giugno del 2014 avesse liquidato un rimborso di 13.000 euro a Fracanzino per i danni ad una autovettura – per un incidente stradale avvenuto a gennaio dell’anno precedente – occorsi nell’espletamento di servizio di istituto. L’autovettura non era di sua proprieta’ ma della Fai Cisl.

Per Cosentini le ipotesi di reato erano falso ideologico perche’ aveva attestato nelle determine di rimborso che l’autovettura era di Fracanzino e, in concorso con lui, di truffa aggravata. Il legale di Fracanzino, l’avvocato Santino Garufi, nella memoria difensiva ha sottolineato che gli operai spesso mettono a disposizione il proprio mezzo per svolgere l’attivita’ lavorativa giornaliera e che nel corso degli anni l’ente ha proceduto a riconoscere i danni occorsi nell’espletamento delle attivita’ con perizie affidate a professionisti esterni tanto da istituire un apposito capitolo per fare fronte a queste spese. Nel caso in questione, Fracanzino era autorizzato alla missione con quella autovettura ed era dichiarato anche nella documentazione presentata con la richiesta di rimborso, che la automobile non fosse di sua proprieta’.

La prassi del Consorzio nel corso degli anni era stata quella di riconoscere il danno del mezzo messo a disposizione dell’ente da parte del dipendente a prescindere dalla proprieta’ del mezzo. Il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio, il Gup Andrea Reale ha definito il non luogo a procedere perche’ il fatto non sussiste.