CONCORDATO PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

E’ venuto fuori un quadro pieno di luci e di ombre dall’importante seminario di approfondimento che la Prefettura di Ragusa e la Camera di Commercio hanno organizzato nell’auditorium “Giambattista Cartia” alla presenza di un qualificato uditorio di imprenditori, professionisti, avvocati sul tema “Concordato per la ristrutturazione del debito”. 

La disamina della legge 3 del 2012 e del disegno di legge che è in esame alla Camera dei deputati per ampliare la portata della iniziativa del legislatore finalizzata ad affrontare in modo positivo la crisi di sovraindebitamento che sta coinvolgendo sempre più numerosi soggetti (tra quelli non fallibili, cioè fuori dall’ambito dell’imprenditore commerciale) e che rischia di travolgere a volte la stessa solidità economica e psicologica di tanti.

E’ toccato all’avv. Giovanna Molè, cassazionista e consulente del Dipartimento della Funzione Pubblica analizzare la recente normativa e quella in corso di approvazione mettendo in luce gli strumenti che in linea con le direttive comunitarie intendono rendere possibile  un momento concordato di ristrutturazione delle posizioni debitorie quando, a fronte di alcuni specifici parametri, il debitore non è nelle condizioni di uscire dalle difficoltà in cui si è venuto a trovare.

Ma alle prospettive innovative e semplificative che la nuova legge ha provato a rilanciare, ha fatto da contraltare la relazione del dott. Michele Palazzolo, giudice civile fallimentare del Tribunale di Ragusa, che ha invece opportunamente  anche alla  luce delle sue esperienze, evidenziato le difficoltà concrete ed i limiti del provvedimento che rischiano di vanificarne nei fatti la portata  preannunciata come salutare per il sistema economico.

Convenendo peraltro tutti, come sottolineato dal presidente della Camera di Commercio Sandro Gambuzza e dal prefetto di Ragusa Giovanna Cagliostro, nei  loro interventi di saluto, sulla gravità del fenomeno del sovraindebitamento e sulla rilevanza delle negatività che ad esso si collegano, come conferma a volte anche la tragica cronaca di tutti i giorni, il dibattito  si è arricchito anche della considerazione positiva sul ruolo che al Camera di Commercio, insieme ad altri, può svolgere attraverso il nuovo istituto dell’Organismo di Composizione delle Crisi (è stato il segretario generale dell’ente camerale Carmelo Arezzo a collegarlo alla esperienza della mediazione civile) e della importante riflessione sull’aspetto sociale del  sovraindebitamento nel quale il dott. Renato Meli, direttore della pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Ragusa ha portato la sua voce di preoccupata partecipazione ad una realtà che vede crescere i poveri e le difficoltà e vede a volte traballare le famiglie e i singoli.

Una seconda parte del seminario ha invece raccolto le impressioni sulle novità normative dei diversi stakeholders della problematica, dagli avvocati (il pessimismo di Giorgio Assenza, dell’Ordine di Ragusa e la visione più propositiva di Ignazio Galfo, dell’ordine di Modica), dai commercialisti  (Giuseppe Buscema ha ricordato il ruolo che il mondo dei commercialisti  è chiamato a svolgere a fianco del debitore per aiutarlo ad uscire dalla sua crisi economica), dalle imprese (Giuseppe Massari della CNA ha ricordato le difficoltà attuali delle imprese e il non facile rapporto con uno Stato che non si rivela un buon pagatore ma soltanto un esattore a volte irrazionale), del lavoro (con Enzo Romeo della CISL che ha ribadito la esigenza di una realtà economica meno in difficoltà come passaggio essenziale per mantenere il lavoro e creare sviluppo), dei consumatori  (Gianni Cerruto di Adiconsum ha aperto lo spazio per una ruolo forte anche degli sportelli dei consumatori   in funzione della soluzione delle crisi di sovraindebitamento).

Complessivamente una tematica di grande interesse che probabilmente ha bisogno di qualche aggiustamento, e dal convegno sono venuti fuori anche dei suggerimenti in tal senso, ma principalmente come ogni fatto nuovo ha bisogno di essere verificato nella prassi per trovare, come è auspicabile, una linea che possa aiutare il sistema economico nazionale oggi in difficoltà a recuperare  un attimo di respiro.