Economia

Aeroporto di Comiso, la politica distratta e un territorio che non ha visione strategica

Le trattative con due nuovi vettori aerei sullo scalo aeroportuale di Comiso, forse in tempo per affrontare la stagione estiva, potrebbero essere in dirittura d’arrivo. Non è dato sapere né nomi né rotte ma la situazione potrebbe sbloccarsi presto. Intanto, non sono mancate le polemiche alla conferenza stampa che ha annunciato l’inizio dei voli di Aeroitalia dal Pio La Torre di Comiso per Roma Fiumicino tutti i giorni eccetto il sabato; per Bergamo, lunedì, mercoledì, venerdì e domenica e per Forlì al martedì, giovedì e sabato. E uno dei mezzi stazionerà direttamente a Comiso, il che permetterà voli di primissima mattina. Una fase di studio che potrebbe portare – “la disponibilità c’è”, ha detto Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia – anche a due frequenze al giorno per la tratta di Roma.

La posizione di Nico Torrisi, Ad di Sac

Ma il tema dell’abbandono di Ryanair che ha chiuso il voli di Comiso dall’oggi al domani rimanendo invece a Catania, e il refrain che dipinge la Sac come una matrigna che penalizza Comiso per favorire Catania, da un lato ha sollevato le aspre critiche dell’Ad di Aeroitalia che si è scagliato contro Ryanair definendo l’atteggiamento della compagnia “arrogante”, dall’altro ha fatto sbottare l’Ad di Sac, Nico Torrisi. Veniamo al dettaglio. “Comiso per noi è un aeroporto strategico e fondamentale” ha detto più volte Torrisi mettendo sul piatto “grandi sacrifici economici che la Sac non solo ha dovere ma voglia di fare”, ma “se qualcuno nel territorio è convinto che sia scritto sulle tavole di Mosè che si debba volare su Comiso a prescindere dai costi, è convinto male. Siamo un’azienda che ha come primo obiettivo l’equilibrio economico e finanziario”. Dialogo è ancora aperto con Ryanair e “prima dell’estate comunicheremo altro” conferma l’Ad di Sac, intendendo i nuovi vettori “quasi” pronti a volare su Comiso.

Torrisi aggiunge anche dell’altro

Torrisi fa chiaramente intendere che sul territorio bisogna investire per fare crescere anche l’aeroporto. Ecco cosa ha detto: “Sono venuto come presidente di Federalberghi a fare degli incontri con gli amministratori locali. Il punto: qual è il contributo che il territorio dà rispetto alla pretesa che si diano un sacco di soldi alle compagnie aeree? Lo dico per esperienza – Racconta Torrisi -: bisogna mettere le mani in tasca. Ecco, da albergatore ho detto ai colleghi che erano disponibili, prendiamo un pezzo della tassa di soggiorno. E’una tassa che paga il turista, ho detto ai sindaci aumentiamo, in modo anche impopolare, la tassa di 50 centesimi che possano essere destinati a fare marketing support alle compagnie che atterrano a Comiso, non tocchiamo la tassa di soggiorno che già è nei bilanci. Aiuterebbe. La risposta è stata ‘no, perché atterrare a Comiso è dovuto’. Abbiamo il complesso del topolino con l’elefante, non possiamo raccontarci che Comiso è Linate. Comiso ripeto è stretagico e lo sarà di più quando la politica farà pressioni a Roma perché si faccia la Catania-Ragusa. Qui la gente si perde pure nelle strade, l’intermodalità non esiste! Cosa vi fa pensare che tutta la gente d’Europa vuole venire a Comiso? Quale arroganza?” dice sottolineando l’impegno del presidente della Regione “che ci sta aiutando da Istituzione”. E lo sfogo dell’amministratore delegato di Sac non si placa: “Qualcuno qui pensa che Catania dia degli incentivi a Ryanair per non atterrare a Comiso? Non siate pazzi, avevamo discusso un contratto per il quale si incentivava il traffico di Comiso e una piccola parte del traffico di Catania, solo al mantenimento dei voli su Comiso. Lo ripeto, subordinando gli incentivi solo nella misura in cui avrebbero volato su Comiso. Saltato Comiso, Ryanair su Catania non ha incentivi”.

Poi un’altra stoccata alla politica

“Spiace che questo è figlio di un atteggiamento che c’è stato a livello nazionale ma anche a livello regionale perché tutta la politica che oggi fa chiasso, vorrei capire dove fosse quando nella passata legislatura – dice ancora Torrisi – ha riempito di denaro aeroporti regionali, ha dato una marea di soldi legittimamente, non sta a me dirlo ma qualcuno alla Corte dei conti la pensa diversamente, per volare su un aeroporto, politica che oggi vede legittimamente prendere i propri voli di Comiso trasferiti a Trapani. Nulla contro il collega di Trapani che sfrutta al meglio i soldi arrivati per legge ma la legge la fa il parlamento”. Su Catania, Ryanair muove oltre 4 milioni di passeggeri. “Nelle interlocuzioni con Ryanair e negli agreement commerciali ci sono dei momenti di tensione; non c’è alcun accordo che noi abbiamo disatteso. Ci sono state delle richieste irricevibili per le nostre normative italiane e contro il buon senso di un amministratore di società che vive non solo di proventi ma che vede come soci soggetti pubblici, andando oltre a ragionevoli possibilità di contributo.

Ma il tema non è solo questo.

Le interlocuzioni sono in corso”. Insomma su Ryanair a Comiso, la partita non sembra definitivamente chiusa. Le critiche aspre sono invece qualle che provengono dall’Ad di Aeroitalia, Gaetano Intrieri: “Dal punto di vista del trasporto aereo siamo un Paese a sovranità limitata; abbiamo un soggetto che ha un potere che non ha avuto nemmeno l’Alitalia prima della deregulation – dice riferendosi alla compagnia irlandese – e che detta le regole”. Secondo l’Ad di Aeroitalia, “L’accelerazione su Comiso è avvenuta perchè abbiamo finalmente visto qualcuno che ha il coraggio di dire ‘basta’. La partita che sta giocando l’aeroporto di Catania, per chi come me vive di aviazione da trent’anni è una partita nazionale; se Catania vince, vince l’Italia. Vedrete che altri aeroporti inizieranno a dire di non potere sottostare a queste continue pressioni di richieste di soldi”.