TEMPI DIVERSI. UN OMAGGIO ALLA POESIA DI ALBERTO DUBITO.

“Ci muoviamo a tempo di lancette , ma dovremmo fermarci a leggere versi. L’orologio trova la sua attendibilità in una società che intende il tempo esclusivamente come durata, determinando un’ansia che la poesia non conosce, ed è capace di stemperare. Per questo attacchiamo poesie sui pali degli orologi pubblici, per provare a placare la frenesia urbana, e comunicare”

Tempi diVersi è un collettivo poetico e artistico che abbraccia chi voglia valorizzare la parola e apprezzi l’interferenza di una poesia che sa far dimenticare lo scorrere del tempo; vogliono strappare spazi ai non luoghi e momenti al non tempo di quest’epoca; vogliono condividere, animare e creare nuove aspettative per ciò che riguarda la poesia e l’arte di strada come veicoli basilari per la sopravvivenza culturale della città, confidando in tempi diversi. Quest’iniziativa, nata nel gennaio 2013, non voleva essere il solito concorso di poesia con vinti e vincitori, pubblicazioni e letture dal palco, bensì una raccolta di testi da diffondere per la città, di modo da rendere la poesia viva e fruibile, come spesso non è sulle antologie scolastiche o negli elitari circoli poetici.

Rendere la poesia la protagonista assoluta.

Magia e scalpitanti emozioni, due giorni fa, presso il caffè letteraio Hemingway, a Modica.

A dar voce all’incontro è stato il giovane milanese Paolo Cerruto ( vincitore del Premio Ferranti 2009 e del Premio Subway 2010), che ha letto i pensieri trascritti in un libro del giovane Alberto Dubito, che ha abbandonato la vita, l’anno scorso,  troppo presto.

 Alberto è stato poeta, musicista, fotografo, street artist.

“Erravamo giovani stranieri” è una raccolta di poesie e prosa, tra canzoni ed immagini, scritta da lui stesso.

In queste pagine la ribellione esistenziale e politica si alterna, spesso in modi imprevisti, all’introspezione ed all’empatia.  I suoi personaggi erranti popolano un’immaginario che sovrappone periferie dell’animo e realismo sociale, dipingendo affreschi visionari dai molteplici piani di lettura.

Ad accompagnare questi splendidi versi, sono state le note di sottofondo di Andrea Agosta, poeta e cantautore modicano che ci ha deliziati l’udito accarezzando dolcemente le corde della propria chitarra. E di Giovanni Arezzo, in arte Soulcè, che insieme ad Adriano Padua, hanno dato voce ad alcune delle loro sensazionali creazioni, coinvolgendo il pubblico presente a ritmo di versi.

Un’atmosfera piacevole, rilassante, emozionante e coinvolgente che solo la poesia è in grado di creare.

È il modo più aulico e sublime col quale si possa comunicare e comunicarsi. È in ogni dove, dal Sud al Nord del mondo, passato e presente. E questi giovani ragazzi, ce lo insegnano ed ogni giorno ce la mettono tutta. Potete dare un’occhiata alla loro pagina facebook per tenervi aggiornati, apprezzando “Tempi diVersi”. Condividendo parole, insieme, facendovi finalmente sentire, utilizzando un mezzo che perdurerà nel tempo: la poesia, sconfinata come la bellezza che non si può arginare in confini, sarebbe limitante e riduttivo.

 

 

 

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