Mafia, 32 anni fa l’omicidio del giudice Rosario Livatino

Trentadue anni fa la mafia uccideva il giudice Rosario Livatino, proclamato Beato il 9 maggio del 2020 nella cattedrale di Agrigento.  Il “giudice ragazzino”, è Cresciuto a Canicattì, nel 1975, a 23 anni si laureò in Giurisprudenza a Palermo. Tre anni dopo entrò in magistratura: con prima tappa a Caltanissetta, poi Agrigento.

Ha lavorato e combattutto in dieci anni contro le varie famiglie mafiose della provincia, concentrando il suo impegno verso la nascente e temibilissima ‘Stiddà, che in quegli anni si affermava da Agrigento a Gela. E fu la proprio la ‘Stiddà a decidere di eliminarlo.L’omicidio ordinato dalla Stidda – Era il 21 settembre di 32 anni fa. Come ogni mattina, Livatino era a bordo della sua vecchia Ford Fiesta color amaranto, senza nessun agente di scorta e stava raggiungendo Agrigento da Canicattì lungo la strada statale 640. Al chilometro 10 la sua auto fu speronata da un’auto con a bordo quattro killer. Livatino scese dall’auto e cercò di fuggire lanciandosi nella scarpata. Una fuga disperata e inutile: gli stiddari lo inseguirono e lo colpirono a morte, lasciandolo a terra in una pozza di sangue.

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