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A Fiumicino, scanner per i passeggeri arrivati dalla Cina a causa del misterioso coronavirus

È atterrato a Roma con un’ora di anticipo il volo proveniente da Wuhan, città cinese focolaio del coronavirus che sta mettendo il mondo in allarme. Gli ultimi cittadini a uscire dalla provincia centro-orientale di Hubei sono stati i 202 passeggeri sbarcati questa mattina all’alba all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.

A loro sono state applicate per la prima volta le procedure disposte dalle autorità dopo la diffusione del contagio. Appositi scanner hanno controllato la temperatura corporea dei passeggeri del volo di linea diretto della China Southern Airlines Cz 645, atterrato alle 4.50 all’aeroporto di Fiumicino. La compagnia vola sullo scalo tre volte a settimana.
Nessuno dei 202 passeggeri aveva i sintomi dell’influenza.

Non bastano gli scanner all’aeroporto di Fiumicino e le altre misure “palliativo” previste dalle autorità nazionali in occasione dell’arrivo presso lo scalo romano del primo volo proveniente da Wuhan, la metropoli cinese epicentro del coranavirus, ma serve adottare misure straordinarie e severissime a tutela della salute umana, e per evitare il diffondersi del virus nel nostro paese. Lo afferma il Codacons, che chiede al Ministero della salute quarantene e isolamento per tutti i viaggiatori provenienti dalla città cinese.

Francesco Tanasi Segretario Nazionale spiega che “È indispensabile mettere in quarantena almeno per 48 ore tutti i passeggeri provenienti da Wuhan, e compiere sugli stessi i dovuti accertamenti sanitari prima di consentire il loro ingresso sul territorio italiano – spiegUna misura sicuramente grave ed estrema, ma che si rende necessaria se si vuole tutelare la pubblica incolumità ed evitare il diffondersi del virus nel nostro paese, che potrebbe avere conseguenze pesanti sulla salute dei cittadini. Riteniamo insufficienti i provvedimenti finora adottati dalle autorità nazionali presso l’aeroporto di Fiumicino, perché si tratta di misure che appaiono come semplici palliativi e che temiamo non possano fermare l’ingresso del virus in Italia”.