Vincolo piazza Libertà, plauso dagli architetti ma adesso si guardi alle nuove idee

L’Ordine degli Architetti di Ragusa e la Fondazione Arch in riferimento al recente vincolo che la Soprintendenza di Ragusa ha apposto sull’area di piazza Libertà esprimono la propria soddisfazione per l’esito positivo determinato da questa doverosa tutela. In un comunicato stampa parlano Arch Salvatore Scollo Presidente Ordine Architetti Ragusa Arch. Gaetano Manganello  Presidente Fondazione Arch.

“Esprimiamo un plauso al Soprintendente Calogero Rizzuto e ai suoi collaboratori che prendendo spunto dalle polemiche suscitate dalla decisione di effettuare i lavori di realizzazione di una rotatoria e relativi spartitraffico e dalle segnalazioni dell’Ordine e della Fondazione, ha immediatamente iniziato la procedura di apposizione del vincolo con  il recente esito positivo. Adesso l’intera piazza è tutelata, non solo gli edifici che la perimetrano. Abbiamo più volte e in varie occasioni espresso l’idea che sul centro storico di Ragusa Superiore, non si può intervenire per parti autonome. Occorre un progetto unitario che vada dalla rotonda Maria Occhipinti, consideri l’intera via Roma, il ponte nuovo, la Piazza Libertà, il viale Tenente Lena, per finire in piazza del Popolo e alla stazione ferroviaria. Questo progetto dovrà necessariamente ascoltare e dare risposte a tutte le istanze dei cittadini, dai residenti ai commercianti, al fine di valorizzare un asse di importanza primaria per il centro storico. Riteniamo che la strada sia tracciata, che la collaborazione con la Soprintendenza sia proficua e prioritaria”.

Si guarda anche al lavoro che si farà sul ponte nuovo, il ponte di via Roma che presto sarà pure vincolato: “Un altro passo avanti sarà l’ulteriore vincolo che la Soprintendenza intende apporre sul ponte Nuovo, costruito negli stessi anni ’30, anni nei quali grazie a una numerosa serie di opere pubbliche attuate dal regime fascista, Ragusa si avviò a diventare un importante capoluogo di Provincia. Nessun, naturalmente, giudizio ideologico, la storia ha già provveduto per questo. Un giudizio, invece, di apprezzamento sul metodo, che da un progetto strutturale definito dal PRG di Francesco La Grassa portò, in pochissimi anni, alla trasformazione urbana che determinò un volto nuovo e moderno della città di Ragusa. Auspichiamo che adesso si faccia lo stesso, utilizzando metodi analoghi.   Non si può più tergiversare. È giunto il momento di definire nuovi strumenti progettuali che debbano valorizzare e risolvere le varie questioni che attanagliano Ragusa e il suo centro storico in particolare. Uno di questi strumenti potrebbe essere quello dei Concorsi di progettazione, aperti a tutti e ai giovani architetti, a patto che vengano espletati con procedure che garantiscono trasparenza e qualità architettonica, con giurie di alto profilo professionale, composte per la maggior parte da progettisti di valore riconosciuto. L’Ordine degli Architetti di Ragusa e la Fondazione Arch sono presenti, sempre disponibili e attenti a fare la loro parte”.

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