Variante Parco Agricolo Urbano approvato dal Consiglio (anche con voti Lab 2.0) ma ex assessore Dimartino denuncia: “Lasciati da Amministrazione Piccitto 400 mila metri cubi per nuovo cemento”

In Consiglio comunale di Ragusa ha approvato ieri sera la variante al Piano Regolatore Generale di Ragusa riguardante l’area ex parco agricolo urbano. Il sogno dell’Amministrazione Chessari, secondo il progetto degli urbanisti Costa, Cervellati e Urbani, si realizza finalmente. Anche se, nel frattempo, tra lottizzazioni e altre varianti, l’area del parco agricolo non è più quella che si immaginavano 20 anni fa i progettisti di allora. L’Amministrazione Piccitto ha comunque presentato una variante che mira a salvaguardare una porzione di quel progetto iniziale ormai cambiato profondamente, trovando ieri sera anche il voto di parte dell”opposizione, come ad esempio il caso di Lab 2.0.

Perchè? Lo spiega Sonia Migliore: “Questa variante allo strumento urbanistico cittadino è arrivata in Consiglio Comunale nel bel mezzo della campagna elettorale e si è rischiato davvero che non venisse approvata: il Lab 2.0 ha fatto la sua parte votando favorevolmente”. Lo dichiara il portavoce del Laboratorio politico 2.0, Sonia Migliore, che aggiunge: “Questa variante sicuramente non è perfetta, ci sono alcuni punti che andranno rivisti e si tratta di un atto politicamente scorretto perché arriva al termine del mandato di questa Amministrazione Comunale a cinque stelle che in ambito urbanistico ci ha abituato a tutto e al suo contrario. Un atto che la città aspettava da anni e che Piccitto ha avuto la responsabilità di tenere in ostaggio per tutta la durata del suo mandato. Tuttavia, la variante approvata ieri sera, finalmente mette regole chiare e riduce fortemente la discrezionalità degli uffici in materia”.
“Per questo sarebbe stato scorretto, da parte mia – conclude Migliore – non votare l’atto e sottrarre il mio contributo all’approvazione dello strumento. L’ho dichiarato in aula e lo ripeto: Ragusa ha bisogno di gesti d’amore e approvare questo strumento che sottrae cemento e riduce il consumo di suolo senza bloccare il territorio lo è”.

Ma non sono tutte rose e fiori. Almeno secondo Giuseppe Dimartino, ex assessore all’urbanistica proprio dell’Amministrazione Piccitto e ora rappresentante del movimento Città Futura che probabilmente si presenterà alle prossime elezioni amministrative. E dice: “A leggere i post apparsi dopo l’approvazione in Consiglio comunale di ieri sera, sembrerebbe che a Ragusa ci sarebbe solo da festeggiare. Il Consiglio Comunale nella seduta di ieri sera ha “finalmente” approvato una variante urbanistica con la quale si riduce la superficie forsennata di due milioni di metri quadrati perimetrati nel 2007 e destinati ad aree PEEP. Con la nuova variante la superficie viene ridotta da 1,7 milioni di mq a 880.000 mq, rimangono ancora circa 440.000 mc pari a circa 1.000-1400 abitazioni. Per fare una cortesia a chi ? Con una popolazione che non cresce più, un saldo naturale negativo da almeno 10 anni, le immigrazioni in calo e le emigrazioni in aumento a chi dovrebbero essere vendute le nuove case ? e considerato che la popolazione in città non cresce da un decennio e che vi sono più di 13000 abitazioni vuote l’operazione urbanistica sembra proprio una gran bella presa in giro, in barba al consumo di suolo zero e a tutte le teorie economiche che mettono in relazione domanda e offerta.
Sembra proprio che la logica e il buon senso abbia abbandonato gli amministratori di questa città che fanno finta di ridurre, ma in realtà continuano ad ampliare una città oramai impazzita.
Far passare come atto di giustizia una variante che avrebbe dovuto azzerare la crescita folle della città è un vero affronto all’intelligenza dei cittadini che vedranno nel futuro prossimo crescere ancora di più la loro spesa per i servizi urbani.
Un’amministrazione che vuole fare giustizia nei confronti dei proprietari che si sono ritrovati a pagare tasse per un decennio a causa di scelte del passato avrebbe potuto trovare strade alternative e mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale.
L’amministrazione ha giustificato e praticato la continuità con il passato nel settore urbanistico con la paura di contenziosi, con la complicità di parte dell’opposizione che ha votato di buon grado l’atto ma la giurisprudenza continua e consolidata garantisce, senza alcun rischio per il soggetto pubblico, lo “ius variandi” cioè la possibilità di ridurre i volumi precedenti quando ci si muove secondo gli interessi pubblici e generali ( vedi sentenze TAR e Consiglio di Stato sul PRG di Roma ed di altri comuni)”.

 

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