Sversamento in contrada Moncillè, l’Enimed: “quell’olio non viene dalle installazioni di produzioni del campo”

Convocato dal Prefetto Filippina Cocuzza – nel pomeriggio di ieri 5 agosto – un ulteriore incontro ai fini di una valutazione aggiornata della situazione determinatasi a seguito dell’evento inquinante nel sito “Area Pozzo Ragusa 16” sul torrente Moncillè, in territorio del comune capoluogo.

Erano presenti, il Sindaco di Ragusa, i rappresentanti del Dipartimento Energia della Regione Siciliana Servizio 6, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, dell’Azienda Sanitaria Provinciale, dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, dell’A.R.P.A., dell’Ufficio del Genio Civile, della Soprintendenza BB.CC. e l’Amministratore Delegato di ENIMED, accompagnato dai tecnici che stanno operando sul sito.

Nel corso della riunione, l’ENIMED ha ribadito che, a seguito delle verifiche e di accurati controlli effettuati fino ad oggi sui pozzi dell’area, si può escludere che l’olio provenga dalle installazioni di produzioni del campo. Infatti dalle prime analisi chimiche condotte sull’olio sversato emerge che le accertate caratteristiche di degradazione lo collocherebbe nel tempo a periodi passati e che soltanto con ulteriori accertamenti si potrà stabilire la datazione ancora più precisa dello stesso. Alla luce dei dati attualmente in possesso, l’ipotesi più probabile è che si tratti della fuoriuscita di olio da un deposito formatosi anni addietro, in cavità rocciosa calcarea e trasportata da infiltrazioni di acqua meteoriche che affiorano in corrispondenza di un punto della sponda destra idrografica del torrente Moncillè. Attualmente, come precisato dal medesimo, le operazioni di messa in sicurezza sui luoghi stanno garantendo il contenimento dell’evento e la zona interessata risulta circoscritta e sotto controllo.

L’ARPA ha sottolineato che i tecnici incaricati stanno seguendo costantemente l’evolversi dell’evento inquinante effettuando campagne di prelievi delle matrici ambientali interessate dallo sversamento di idrocarburi nell’area in questione prossima al pozzo “Ragusa 16” della Società Enimed. Ha soggiunto altresì che nel decorso mese di luglio è proseguita l’attività di controllo delle acque sotterranee del Fiume Irminio e delle fonti di approvvigionamento per uso potabile, facendo presente che gli esiti delle indagini analitiche, aggiornati al 3 agosto 2019 per il pozzo Ottaviano e la Sorgente Cafeo in uso nella rete idrica del Comune di Modica, confermano i risultati dei campionamenti già svolti e consentono in atto di escludere la contaminazione da idrocarburi; analogamente nelle acque del fiume Irminio, monitorate a valle del torrente Moncillè, non sono state rilevate condizioni di inquinamento riconducibili all’evento.

L’ASP, infine, ha precisato che in atto le analisi sui campioni di acque effettuati in prossimità dei pozzi irrigui non hanno dato esiti di inquinamento e, tuttavia, l’attività di monitoraggio e di controllo da parte dell’Azienda Sanitaria proseguirà.

A conclusione dell’incontro, nel confermare che la situazione è attentamente seguita da tutti gli attori coinvolti e monitorata dalla Prefettura, si è convenuto di aggiornare il tavolo a breve e, comunque, nell’immediatezza di ogni circostanza eventualmente sopravvenuta.

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