Super Camcom le intercettazioni e le carte che scottano

Le intercettazioni e le carte che “scottano”. Sono quelle in mano alla magistratura che ha concluso le indagini sulle modalità di costituzione della “super Camcom”, ovvero la Camera di Commercio del Sud Est che accorpa le Camcom di Catania, Ragusa e Siracusa. Ci sono al momento 11 indagati. Ma quel che emerge dalle carte è che il fulcro centrale di tutta la battaglia che finora si è avuta, con due fazioni ben determinate, gira attorno ad una sola cosa: l’aeroporto di Catania, che porta in “dote” anche l’aeroporto di Comiso. Insomma l’obiettivo è la Sac, la società di gestione dell’aeroporto etneo, che sarebbe il vero motivo del contendere.

Il quotidiano La Sicilia ha pubblicato alcuni stralci delle intercettazioni e dei rilevamenti effettuato dopo alcuni  appostamenti da parte degli organi inquirenti, che vedono personaggi più o meno noti, divisi in fazioni, bramosi di acquisire potere e comando.

“Nelle 159 pagine dell’informativa della Squadra mobile di Catania c’è un’antologia del potere siciliano – riporta l’articolo de La Sicilia a firma di Mario Barresi – Scontri fra bande agguerrite, accesi derby confindustriali, pressioni su Palazzo d’Orléans. Con (quasi) tutti i protagonisti – politici, rappresentanti istituzionali, imprenditori, burocrati – impegnati a dare il peggio di se stessi. Al di là dei risvolti penali, molto spesso nulli; al di là dell’appartenenza all’una o all’altra fazione. La narrazione degli investigatori è l’ennesima prova che in questa storia, come rivelava già mesi fa una fonte in prima linea nelle indagini, «’u cchiu pulitu avi ‘a rugna».

Mors tua, vita mea. Il 21 maggio alle 9,52 Alessio Lattuca (di Confimpresa Euromed, indagato per 29 presunti falsi nella lista degli associati) chiama Piero Agen, ex presidente regionale di Confcommercio, capo della cordata vincente. «Dobbiamo rimanere in silenzio, perché se dobbiamo fare scoppiare una “grossa bomba” la dobbiamo fare scoppiare col nuovo procuratore», dice Agen. E ciò, ricostruisce la Squadra mobile, «perché ritengono di avere della carte notevoli e sono certi che “Gemelli (Gianluca, ndr), quello di Siracusa, abbia parlato durante l’interrogatorio e quindi la vicenda giudiziaria è soltanto all’inizio». Il riferimento è a Ivan Lo Bello, presidente nazionale di Unioncamere ed ex presidente di CamCom Siracusa, indagato nel filone siciliano dell’inchiesta Tempa rossa dalla quale è uscito con l’archiviazione.

Agen dice la sua anche sulla sfilza di commissariamenti disposti da Rosario Crocetta: «… secondo me non è scemo… il suo interesse è esattamente un altro… dietro tutta questa sagra siciliana, che che se ne dica, c’è l’aeroporto di Catania”, che nell’intercettazione viene definito la gallina dalle uova d’oro.

Ed ancora altri avvistamenti e altre intercettazioni come quella del 26 maggio. “Riccardo Garimberti (Confcommercio Catania) chiama Pagliaro, usando il telefono di Antonio Strano, e gli passa Agen – ricostruisce ancora il quotidiano La Sicilia – Quella mattina i giornali pubblicano le indiscrezioni sul progetto della Regione di sospendere l’iter di accorpamento delle CamCom. «Bisogna denunciare la Lo Bello (Mariella, assessore alle Attività produttive) e lo stesso Crocetta». Quest’ultimo vorrebbe nominare un supercommissario antimafia, magari un alto ufficiale delle forze dell’ordine, per dipanare la matassa camerale. E Agen incalza gli interlocutori con l’idea di chiedere un’audizione all’Antimafia. «Perché qui la mafia c’è… ma è loro».

In altre intercettazioni si parla di Ivan Lo Bello, noto esponente di Confindustria, presidente di Unioncamere ed ex presidente Camcom di Siracusa, il capo della fazione opposta ad Agen che è di Confcommercio. E su Ivan Lo Bello vengono evidenziati alcuni aspetti che potrebbero continuare ad interessare il suo calvario giudiziario già in corso per altre vicende.

Insomma un gioco di potere dove ogni aspetto non è lasciato al caso e dove, con un pacchetto azionario di oltre il 60% per la nuova futura Super Camcom, ogni colpo deve essere messo bene a segno, perchè può essere quello definitivo in questa scalata. Dall’una o dall’altra parte.

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