I sospetti sulle donazioni dei 5 Stelle di Ragusa: i dubbi di Lab 2.0

Gli amministratori ragusani del Movimento 5 Stelle, intendiamo i Consiglieri comunali e i membri della Giunta, fanno gran vanto della riduzione dei loro emolumenti del 30%. Somme che, dicono, sono state utilizzate per fare delle donazioni alla città. Sono gesti importanti, glielo riconosciamo. Tuttavia c’è un aspetto sul quale vorremo far riflettere loro e i cittadini ragusani in merito a questa sorta “beneficenza”.

Al di là delle posizioni personali – siamo infatti convinti che le opere di filantropia, anche se destinate alla Pubblica Amministrazione, vadano compiute in silenzio e, se possibile, in anonimato, altrimenti si rischia di tramutare un bel gesto in mera propaganda, ma tant’è – pensiamo che gli esponenti del Movimento debbano mutare metodo non tanto per accontentare noi rispetto al nostro modo di vedere, ma per dimostrare ai cittadini di saper operare con trasparenza. Delle donazioni al Comune di Ragusa, eccettuati gli atti di consegna del bene dal Movimento all’Ente pubblico, non esiste nessuna tracciabilità del bene stesso. Per meglio dire: non è possibile sapere il valore della donazione, non sappiamo dove e come sono stati acquistati questi beni.

Argomento che i nostri Consiglieri comunali, Sonia Migliore e Manuela Nicita, avevano già affrontato in una interrogazione presentata, nei primi giorni di giugno, in seguito a una richiesta di accesso agli atti tramite la quale è emerso che non ci sono fatture o ricevute in merito a questi beni donati al Comune, né una stima di mercato prevista per legge e che andrebbe dichiarata nella delibera di donazione.

In particolare la giurisprudenza indica che, al momento dell’accettazione del bene da parte dell’Ente, deve essere indicato il suo valore perché va inserito nell’inventario comunale entrando a far parte del patrimonio. Ciò è possibile farlo, ovviamente, prendendo visione delle fatture emesse per acquistare ciò che si sta donando, fatture che però non ci sono. Né gli uffici hanno potuto produrre la propria stima di mercato, se non per due panche donate al canile per un ammontare complessivo di 70 euro. Noi una stima approssimativa l’abbiamo fatta fare: i grillini in carica al Comune di Ragusa, negli ultimi due anni, hanno donato beni per un valore approssimativo compreso tra i 15 e i 20mila euro a fronte di quanto avrebbero accantonato decurtando i propri stipendi del 30% in 24 mesi, e cioè oltre 220mila euro.

Qualcuno dirà che stiamo facendo i conti in tasca ai pentastellati. Un po’ è così, ma è colpa della loro attitudine a non essere trasparenti. Non presentando fatture e pezze di appoggio per le donazioni, né la stima di mercato prevista per legge, lasciano credere di aver donato tutta la cifra che avrebbero dovuto raccogliere e invece non è così. Così è solo propaganda.
Non vorremmo che eventuali somme non ancora impegnate venissero usate durante la campagna elettorale a fini strumentali, tramutando un gesto potenzialmente nobile in una sorta di voto di scambio.

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