Questa è Modica, Stato nello Stato! I dati e l’analisi di Aaster

Già contea costituita da Ruggero d’Altavilla nell’XI secolo, di origini antichissime, Modica è sempre stata una sorta di Stato nello Stato, peculiare nel clima e con una chiara identità culturale. Le diverse dominazioni dagli Angioini agli Aragona di Spagna, hanno lasciato ciascuna segni impressi sul territorio. Il 1693 a Modica come in tutta la Sicilia Iblea è però l’anno zero da cui lo scorrere del tempo e il paesaggio ripartono: il terremoto rade al suolo l’intera area e la ricostruzione ci dona quel capolavoro del tardo barocco che rende la Sicilia conosciuta in tutto il mondo. Modica, Noto, Ragusa, Scicli e le altre sono conservano architetture che rappresentano il culmine del Barocco in Europa, oggi riconosciute come patrimonio dell’umanità da Unesco: dalle Cattedrali di Modica e Ragusa ai palazzi della celeberrima Noto.

Il territorio si è sempre caratterizzato per un suo profilo autonomo rispetto al resto della Sicilia e per la grande importanza della terra e dell’agricoltura, con modelli di agricoltura diversi. Nel ragusano prevalente è stato il modello della masseria centrato sull’allevamento del bestiame e grandi estensioni a pascolo, attorno a Vittoria i grandi feudi coltivati a grano e ortaggi; più a est nel chiaramontano prevalenti sono sempre stati vigneti e oliveti. Al centro Modica, da sempre caratterizzata per un modello più aperto alle relazioni, una economia più diversificata, la sua identità di quasi città-stato e le sue istituzioni culturali. L’intreccio tra cultura e agricoltura, tra terra e paesaggio, sono stati sempre al centro delle vocazioni storiche di questo territorio: oggi l’essere stata per lungo tempo terra ai margini dello sviluppo ma coesa, diventa un capitale da spendere e fattore attrattivo nelle economie dei flussi.

 

MODICA IN 7 NUMERI

54.522. Con quasi 55mila abitanti Modica è il tredicesimo comune siciliano per popolazione, terzo della sua provincia preceduto dal capoluogo e da Vittoria. Se lo si confronta con i 56 comuni siciliani con oltre 20mila abitanti la dinamica della popolazione mostra un andamento che non si discosta dalla media, una crescita abbastanza sostenuta negli ultimi decenni del novecento per poi affievolirsi nella prima parte del duemila ed assumere segno negativo nell’ultimo anno. A differenza di Vittoria e Ragusa che anche nell’ultimo anno mostrano un aumento del numero degli abitanti. Una dinamica differente che trova spiegazione nella minor presenza di cittadini stranieri, attorno al 10 per cento a Vittoria e Comiso, sopra il 6 per cento a Ragusa, Scicli e Pachino, solo poco oltre il 3 per cento a Modica (di cui un quarto provenienti dal Marocco).

15.715 è il reddito medio di un contribuente di Modica nel 2016, oltre 5mila euro in meno rispetto alla media nazionale, mille euro in più rispetto alla media della provincia ragusana. Tutto sommato è un valore medio-alto per la realtà siciliana, una graduatoria tra i comuni con oltre 20mila abitanti guidata da Tremestieri Etneo (Catania), 22mila euro, e chiusa da Adrano (Catania) con 11.600 euro, poco meno rispetto a Pachino, Vittoria che non arrivano ai 12mila euro. A Modica il solco tra ricchi e poveri è ampio, ma non significativamente differente dalla realtà siciliana, 60 contribuenti ogni 100 dichiarano meno di 15mila euro, 2 ogni 100 percepiscono oltre 75mila euro.

13.906 Corrisponde al valore in euro di impieghi bancari per ciascun abitante. Ancora una volta va fatta una distinzione tra regione e resto del Paese, il valore è ben lontano dagli oltre 25mila euro per abitante del totale Italia, però è il sesto valore tra i comuni siciliani (con oltre 20mila abitanti), preceduto solamente da alcuni comuni capoluogo. È un indice di un’apprezzabile dinamicità economica sul territorio, considerando anche che gli impieghi superano abbondantemente i depositi (8.990 euro per abitante).

957 milioni è il valore aggiunto del comune di Modica, un valore che lo colloca all’11esimo posto nella graduatoria regionale, un piccolo passo avanti dal punto di vista economico rispetto a quanto visto sotto il profilo demografico (13esima). Se si confronta il valore aggiunto per abitante Modica risulta capace di creare maggior ricchezza rispetto agli altri comuni del ragusano, in quanto con una struttura economica meno vocata all’agricoltura ma che si caratterizza per numeri importanti anche nell’industria, nelle costruzioni e nel terziario. A Pachino l’agricoltura vale il 20 per cento del valore aggiunto comunale, a Vittoria il 17 per cento, a Modica poco più del 4 per cento. Nel 2018, secondo le previsioni e sempre con riferimento ai 56 comuni con oltre 50mila abitanti, Modica sarà il sesto comune siciliano per crescita del valore aggiunto, il primo della provincia di Ragusa. La crescita si attesterà poco sopra l’1 per cento (1,1).

11,7 C’è un numero che colloca Modica al vertice dei grandi comuni siciliani ed è quello relativo al numero di imprese per abitante, 11,8, superiore anche al dato nazionale di 10,4. È un indice di una diffusa cultura d’impresa, confermato anche dal numero degli addetti ogni 100 abitanti, pari a 36 e sesto valore regionale. Rispetto al 2016 nel 2017 è proseguita la crescita del numero delle imprese, così come l’occupazione aumentata del 7 per cento. L’analisi dell’occupazione per filiere conferma quanto visto precedentemente, la filiera agroalimentare a Modica (importante l’avicolo) vale il 17 per cento dell’occupazione comunale, percentuale che raggiunge il 50 per cento a Pachino e a Vittoria. A Modica è sviluppata la filiera del costruire-abitare (15 per cento dell’occupazione), della logistica (6 per cento) del commercio (all’ingrosso di prodotti farmaceutici, petrolio, supermercati). L’industria turistica vale il 4 per cento delle imprese e quasi il 5 per cento dell’occupazione. Per ogni abitante vi sono 2,7 presenze turistiche, un valore che posiziona Modica al 14esimo posto tra le principali città turistiche della Sicilia (comuni over 20mila abitanti). Il 46 per cento dei turisti sono stranieri. Modica è nona per crescita delle presenze turistiche nell’ultimo anno, ad indicare un’industria in espansione.

Il Consorzio di Tutela del Cioccolato Artigianale di Modica raccoglie 20 produttori locali.

È alta la diffusione di imprese artigiane (26 per cento), bassa quella di imprese femminili (21 per cento) e giovanili (10 per cento, terzultimo comune siciliano). La cooperazione a Modica dà lavoro a meno al 3 per cento dell’occupazione complessiva del comune, valore che colloca Modica al quart’ultimo posto della graduatoria siciliana (ai primi posti Adrano e Biancavilla in provincia di Catania con oltre il 40 per cento).

Le imprese che innovano sono poche, 4 quelle che hanno depositato dei brevetti, quelle che hanno depositato dei marchi.

36,1 è il numero degli addetti ogni 100 abitanti con età compresa tra 15-64 anni. In assenza di dati ufficiali sull’occupazione a livello comunale questo indicatore può essere assunto come stima della capacità del territorio di creare occasioni di lavoro (rispetto al tasso di occupazione questo risulta più basso di circa un quarto, soprattutto perché conteggia solamente l’occupazione dipendente rilevata dagli archivi Inps. Ad esempio il tasso di occupazione rilevato dall’Istat nella provincia di Ragusa risulta pari al 49,1 per cento, in questa elaborazione la capacità di creare occasioni di lavoro è pari a 36,6 per cento. Per l’Italia il tasso di occupazione Istat è 58 per cento, qui l’Italia è 45,2 per cento).

Con 36,1 Modica, pur avendo un valore inferiore al Comune di Ragusa (49 per cento), risulta tra i primi grandi comuni siciliani in grado di creare occasioni di lavoro, più precisamente al sesto posto preceduta da Belpasso, Ragusa, Catania, Milazzo e Vittoria. Un dato positivo, ovviamente da contestualizzare nella realtà siciliana dove la disoccupazione supera il 21 per cento (19 per cento a Ragusa, 11 per cento in Italia).

10 milioni è il valore delle esportazioni di prodotti alimentari, quasi la metà dell’intero export complessivo. Sono poco più di 20 le imprese di Modica che hanno esportato nel 2016, un numero abbastanza ridotto, così come è basso il numero delle imprese con partecipazioni in imprese estere. Complessivamente il grado di apertura del territorio verso l’estero, sia sul versante economico che demografico, è estremamente modesto, solo con riferimento al turismo l’attrazione di visitatori stranieri è apprezzabile.

 

IN SINTESI

Modica è l’espressione della città siciliana di medie dimensioni, con riferimento ai comuni con oltre 20mila abitanti in quasi tutte le graduatorie demografiche ed economiche Modica si colloca in posizione intermedia. Dal punto di vista demografico l’aspetto che la porta a deviare maggiormente dalla sua posizione mediana è la quota di abitanti stranieri, tra le più basse tra le città considerate. Forse è per la minor presenza di stranieri che il reddito medio è un po’ più alto, anche se la percentuale di percettori di redditi bassi è elevata come in tutta al regione. Un altro numero che spicca, questa volta verso l’alto, è quello degli impieghi bancari, segnale di una vitalità imprenditoriale che trova conferma nella propensione a fare impresa da parte dei modicani. I numeri mostrano una crescita del sistema economico di Modica, più valore aggiunto, più imprese e più occupazione. Un risultato attribuibile a una diversificazione produttiva del territorio, accanto a realtà importanti nell’agroalimentare – specialmente nell’avicolo e alcune coltivazioni – vi è una diffusa presenza artigiana con eccellenze in alcuni comparti (cioccolateria), realtà importanti nel commercio all’ingrosso, nella grande distribuzione e nella logistica, il turismo rappresenta una voce importante nel portafoglio economico del territorio. Molte delle fortune dell’economia di Modica sembrano ruotare attorno a poche famiglie di imprenditori proprietarie delle principali società del territorio.

 

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