“Operazione Husky” torna a Modica a 75 anni dallo sbarco

Lo scorso 10 luglio ha festeggiato il suo 75esimo compleanno uno dei maggiori eventi della Seconda Guerra Mondiale. *Lo Sbarco in Sicilia è un evento fondamentale* nell’ambito del secondo conflitto mondiale: rappresenta la grande svolta della guerra. L’invasione della Sicilia fu determinante per indebolire l’Asse Roma-Berlino aprendo un nuovo fronte sul lato occidentale. Per celebrare questo fondamentale passaggio storico, è in corso una nuova “Operazione Husky” con 45 soldati canadesi che stanno ripercorrendo in questi giorni il cammino dei loro illustri predecessori.

Giovedì  mattina di buon’ora (erano da poco passate le 5:30) sono partiti a piedi da Ispica ripercorrendo lo stesso percorso di 75 anni fa. Alle 10:30 sono arrivati in Piazza Matteotti dove ad attenderli c’erano il ViceSindaco Saro Viola, l’assessore alla cultura Maria Monisteri, il Comandante della Polizia Locale Saro Cannizzaro, una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri e l’Agesci. Il plotone si è quindi spostato in Piazza Monumento dove è stata deposta una corona d’alloro in memoria di tutti i soldati canadesi caduti nella seconda guerra mondiale. Successivamente la visita guidata al Museo del Cioccolato con un rinfresco ed una degustazione del prodotto modicano più famoso curati dal Comune di Modica e dal CTCM, che era rappresentato dal Direttore Nino Scivoletto.

 

Le truppe canadesi hanno ringraziato con un breve ma toccante concerto di cornamuse. Al termine dell’incontro, prima che i soldati proseguissero il loro cammino verso Ragusa, un aborigeno canadese ha donato alla Città di Modica un tradizionale acchiappasogni realizzato a mano come augurio per un futuro prospero e ricco di successi e soddisfazioni. “Abbiamo apprezzato il loro spirito patriottico – commentano gli amministratori modicani – l’attaccamento alla Patria e alla bandiera non comuni. La cerimonia di oggi è stata toccante perché abbiamo rivissuto quegli attimi fondamentali per la storia contemporanea italiana ed mondiale. La memoria storica è un bene troppo prezioso che dobbiamo coltivare di giorno in giorno soprattutto nei più giovani perché se oggi siamo quello che siamo lo dobbiamo al coraggio di tanti uomini che 75 anni fa sacrificarono la loro vita a migliaia di km da casa per una causa che apparentemente non li toccava da vicino”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it