Nitto Rosso è il commissario dei Centristi per l’Europa che sostiene Micari

Che ci fosse qualcosa nell’aria si era già capito nei giorni scorsi quando a Palermo, alla presentazione di Micari candidato alla presidenza della Regione per il Pd, c’era anche Nitto Rosso. Ed infatti c’era più di qualcosa. Lo scorso 12 settembre  il coordinatore regionale dei Centristi per l’Europa, Adriano Frinchi, ha nominato ufficialmente l’avvocato Nitto Rosso commissario del movimento Alternativa Popolare – Centristi per l’Europa per la provincia di Ragusa. Tra l’altro, stando ai si dice, Micari potrebbe coinvolgere Rosso in futuro anche se non è ancora dato sapere in secondo quali modalità.

“L’Avv. Nitto Rosso – si legge in una nota dei Centristi – avrà il compito di organizzare il partito a Ragusa e, d’intesa con l’onorevole prof. Giovanni La Via, è stato incaricato di coordinare la campagna elettorale della lista Alternativa popolare – Centristi nel collegio ibleo “.

Le scelte del movimento oggi si fondano sul principio della competenza. Le qualifiche, i meriti, il saper fare sono quindi presupposti indispensabili, alla stregua dei principi che stanno ispirando la formazione del nuovo soggetto politico dei moderati in Italia, al fine di rinnovare e costruire una squadra rappresentativa del territorio.

Nitto Rosso è stato Direttore Generale alla Provincia Regionale di Ragusa, dirigente della Regione Siciliana, componente del consiglio di amministrazione del Consorzio Autostrade Siciliane, ma soprattutto è un professionista, un imprenditore che conosce le difficoltà di una società in rapida trasformazione che ha vissuto le vicende di una crisi economica che ha segnato il tessuto imprenditoriale di questa provincia e che pertanto ha conoscenza e competenza per affrontare questo percorso.

“In questo momento così particolare della vita politica della Regione siciliana – intervista il neo commissario, Nitto Rosso – la mia preoccupazione va all’idea che i giovani hanno della politica, perché scelte o azioni come quelle che hanno caratterizzato la vita del partito che rappresento nella mia provincia possono fuorviare e condizionare le loro stesse scelte. Il ruolo del politico in questo modo viene demonizzato e la politica stessa diventa un “luogo” da evitare, un percorso sbagliato. Sono molto rammaricato da determinate scelte, al di là del dispiacere personale per i rapporti intercorsi con chi ha abbandonato il gruppo, ma occorre dare un esempio di coerenza, di fedeltà. Il mio impegno deve essere letto in questo senso. La scelta della coerenza e della lealtà dovrebbero diventare una regola fondamentale dell’agire in politica. È fin troppo facile abbandonare una nave che imbarca acqua, la maestria è portarla in salvo. Accetto ben volentieri questa sfida nella consapevolezza che il lavoro di ricostruzione sarà molto oneroso, ma posso già confermare che c’è molta entusiasmo e che questi abbandoni hanno liberato spazi necessari per far vivere momenti di impegno di soggetti che fino ad oggi sono rimasti ai margini”.

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