MI FIDO | Pets in ospedale in Lombardia. Prendiamo esempio

Entro dicembre il Regolamento della Regione Lombardia troverà attuazione in tutte le strutture sanitarie regionali, dove potranno accedere i Pets per far visita ai proprietari ivi ricoverati. Un passo enorme in quel cammino di civiltà da tutti auspicato, ma che, ovviamente, ha richiesto la necessità di una regolamentazione. Di seguito ecco come la Regione Lombardia ha deciso di fare:
“Capo VI
Accesso di animali d’affezione alle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate
Art. 22
(Criteri di accesso)
1. L’accesso di animali d’affezione a strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private accreditate avviene, ove consentito dalle medesime strutture, nei limiti e secondo le condizioni stabilite dalle strutture stesse, in base alla valutazione dei rischi, delle caratteristiche dei locali e degli spazi comuni e dello stato in cui si trovano gli ospiti o i pazienti.
2. E’ facoltà delle strutture di cui al comma 1 individuare reparti o zone in cui vietare l’introduzione di animali o richiedere particolari accertamenti clinico-diagnostici sugli animali stessi ai fini del loro accesso. In ogni caso, sono assicurate le necessarie misure igienico-sanitarie e la necessaria informazione e formazione del personale interessato.
Art. 23
(Condizioni minime per l’accesso degli animali)
1. I cani devono essere:
a) identificati e iscritti all’anagrafe degli animali d’affezione, regionale o nazionale;
b) condotti a guinzaglio della lunghezza massima di 1,5 metri e avere al seguito la museruola.
2. I gatti e i conigli devono essere alloggiati nell’apposito trasportino, almeno fino al momento della visita al paziente o all’ospite; se liberati, devono essere adottati accorgimenti idonei ad evitare la fuga.
3. I conduttori, in particolare, devono:
a) essere maggiorenni e in grado avere il pieno controllo dell’animale;
b) munirsi di strumenti idonei alla raccolta e rimozione di eventuali deiezioni e perdite di pelo;
c) portare al seguito documentazione sanitaria, quale il libretto sanitario oppure un certificato sanitario di buona salute e, per i cani, il certificato d’iscrizione all’anagrafe, attestante che l’animale è stato sottoposto a periodico controllo veterinario nei dodici mesi precedenti;
d) pulire e spazzolare l’animale prima della visita;
e) portare con sé un prodotto per la sanificazione delle mani;
f) osservare, in generale, la massima cura affinché l’animale non sporchi o crei disturbo o danno alcuno, in particolare nel caso di animali non sterilizzati.”

Prendiamo esempio? Direi di si!
Rubrica Mi Fido a cura della Clinica Veterinaria ETHOS www.clinicaveterinariaragusa.it

[image: Immagine incorporata 1]

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it