L’emergenza rifiuti Ragusa è tutta siciliana!! Interviene anche l’Anci

Inizia a prospettarsi una emergenza rifiuti in provincia di Ragusa.

Il Governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta ha emanato una ordinanza con cui autorizza nuovi Comuni  a conferire nella discarica catanese di proprietà della Sicula Trasporti.

In concreto questo provvedimento riduce,ad esempio,  la capienza a disposizione del Comune di Scicli da 252 a 226 tonnellate la settimana

Grave gravi difficoltà  crea anche ad Acate  che invece affronta in questo   periodo   il problema connesso ai  maggiori flussi turistici estivi.   Infatti mentre il comune non può conferire più di 20 tonnellate a settimana, in ossequio  alla disposizione assessoriale del dicembre 2016, in concomitanza del periodo estivo, quando nella frazione di Macconi si ha una popolazione di circa 10.000 abitanti, provenienti per la stragrande maggioranza da Comuni delle province di Caltanissetta e Catania,  con una produzione di  circa  45/50t. per settimana. Acate confidava in un ampliamento della possibilità di conferimento ma con queste contingenti condizioni non potrà nemmeno richiederlo.

Acate non ha quindi dove conferire i maggiori rifiuti.

La stessa situazione si sta ponendo a Ragusa in queste ore. Dopo la chiusura di cava dei modicani anche in questo caso rimane come unica alternativa  la discarica di Lentini che sta rappresentando la panacea di tutti i mali.

Scicli intanto  non può nemmeno conferire i rifiuti  ordinari  prodotti, tant’è che l’amministrazione comunale  ha invitato già  i cittadini, per il prossimo fine settimana, a limitare al massimo la produzione e il conferimento nei cassonetti dei rifiuti, in attesa che lunedì la Regione risolva l’emergenza.

Ma come, ci chiediamo, e con quali strumenti?

I dati presenti negli uffici dell’assessorato regionale ai Rifiuti dicono che se non arrivano altri impianti e soluzioni si rischia molto presto di essere sommersi dalla spazzatura.

La discarica di Gela ha un’autonomia di 120 giorni. Quella palermitana di Bellolompo sei mesi. Trapani da 60 a 90  giorni. Lentini tra cinque e sei mesi.

Sono tanti i  comuni siciliani  che per troppi anni hanno preferito conferire i propri rifiuti fuori dal proprio territorio con costi elevati e nel corso degli anni non  hanno pensato all’adeguamento  della impiantistica per la gestione dei rifiuti urbani.

Si ritrovano oggi molto  deboli di fronte a crisi come quella che si sta prospettando sempre più concretamente.

Ancora una volta in estate si rischia l’esplosione di una gravissima emergenza, con gravi ripercussioni anche sull’immagine turistica di tante località della Sicilia legata alle carenze dell’impiiantistica regionale e alle limitazioni imposte al conferimento dei rifiuti in discarica”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia.

“Per queste ragioni, in attesa di approfondire le problematiche legate agli impianti di compostaggio inattivi, – continua Orlando –  è necessario intervenire con la massima tempestività per ampliare ai comuni della Sicilia orientale la possibilità di conferire rifiuti in discarica, evitando gravi disagi alla popolazione e al decoro urbano

l Sindaco di Acate, dopo la polemica con l’on. Ferreri che lo denuncia di incuria per  la presenza di rifiuti sul tratto di strada che da Marina di Acate porta alla Foce del Dirillo, lancia le sue accuse alla Regione siciliana per la disattenzione mostrata attorno ad una vicenda cosi delicata e chiede pieni poteri ai Sindaci per il conferimento sul posto e la trasformazione in energie rinnovabili.

In effetti la  discarica  della Sicula Trasporti è  autorizzata per 1,9 milioni di tonnellate con una tariffa da 90 euro . Una situazione che ha fruttato un giro di affari  di circa 173 milioni di euro ed amplificato la già presente situazione di vulnerabilità dei comuni siciliani.

A fronte di questi dati certi ancora coesistono strutture diverse delegate alla gestione dei rifiuti. Da un lato gli Ato in liquidazione fortemente indebitati e con decreti di pignoramento da parte dei fornitori, dall’altro le nuove società ambito Srr ancora non operative, per quanto dal 2013 dovrebbero avere già sostituito gli Ato. E poi ci sono gare di ambito che, in diversi casi, non sono state avviate e l’impiantistica che non viene promossa né da Ato né da Srr.

Ed il Presidente Crocetta naviga a vista passando da una ordinanza all’altra ma lasciando tutto come sempre: atavicamente irrisolto.

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