La verità sul caso Orlandi a Vittoria: due incontri con l’autore Vito Bruschini

*Elohimart ha scelto una data significativa per farsi conoscere e presentarsi al “grande pubblico”: il 25 novembre, Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne, a testimoniare la propria vocazione e la propria missione giornalistica e culturale.*
*Due incontri importanti per Vito Bruschini, giornalista e regista di fama nazionale, autore de “La verità sul caso Orlandi”, che presenterà il proprio libro, a Vittoria il 25 novembre, in mattinata all’Enrico Fermi alle ore 11.15 dove la collega giornalista Daniela Citino introdurrà e sarà la moderatrice dell’incontro con gli studenti frequentanti l’istituto, e lo stesso pomeriggio invece presso il complesso monumentale delle Grazie – sala “E. Giudice” -Chiostro delle Grazie.*
*L’ incontro pomeridiano sarà moderato dalla prof.ssa Sonia Dente e sarà realizzato in partenariato con l’ Associazione Lamba Doria di Vittoria.*
*Il caso Orlandi: la scomparsa di Emanuela Orlandi è un fatto di cronaca nera avvenuto a Roma il 22 giugno 1983; la vittima, una cittadina vaticana figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia, sparì in circostanze misteriose all’età di 15 anni. Quella che all’inizio poteva sembrare come un'”ordinaria” sparizione di un’adolescente, magari per un allontanamento volontario da casa, divenne presto uno dei casi più oscuri della storia italiana e della storia vaticana, che coinvolse lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, l’Istituto per le Opere di Religione (IOR), la Banda della Magliana, il Banco Ambrosiano e i servizi segreti di diversi Paesi; la reale natura dell’evento a tutt’oggi non è ancora stata definita. Emanuela non fu più ritrovata. (fonte Wikipedia)*
*Ingresso libero e Start ore 17.00 *
*Sarà presente l’Artista Massimo Parrinò che esporrà una scultura dedicata alla donna e un’opera dedicata al bullismo.*
*Intermezzo canoro della vocalist Sofia Di Falco, che dedicherà un brano a tutte le donne che hanno subito violenza, cantando a cappella, senza accompagnamento, proprio a significare che la donna “viene” denudata e privata della dignità tutte le volte che il suo corpo cade oggetto di soprusi.*

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