La donna e complessità familiare. Questo lunedì il convegno della Consulta Femminile di Ragusa

La complessità e la molteplicità dei fattori che agiscono sulla costruzione dell’identità di genere non facilitano ancora oggi l’individuazione delle variabili che ne potrebbero consentire la matura elaborazione e spesso i modelli di rapporto uomo-donna trasmessi dai diversi sistemi sociali (famiglia, scuola, lavoro, economia, media, …) si rivelano contraddittori, quando addirittura non favoriscano il perpetuarsi di anacronistici stereotipi che cristallizzano i ruoli, impedendone l’evoluzione e la crescita positiva.
La difficoltà ad evolversi in parallelo con tale complessità fa vivere male, crea disagio a volte espresso con modalità maldefinite (insicurezza, insoddisfazione, ricerca di compensazioni, ….), altre volte agito con comportamenti aggressivi espliciti che, pur con diverse modulazioni, possono sfociare in quadri di patologia della relazione.
Il contesto più significativo nel cui ambito tali dinamiche si presentano con maggiore frequenza è la famiglia, luogo privilegiato di relazioni. Concordiamo con P.P.Donati quando afferma che la famiglia è e resta una relazione sociale piena, pur modificandosi le forme e i contenuti di tale relazione in rapporto ad una continua morfogenesi, che investe la famiglia sia per cause interne sia per cause esterne legate alla dinamica societaria, essendo le due sfere di relazione (interne-esterne) in costante connessione, interazione, interdipendenza.
Ma la famiglia ha subìto innumerevoli mutamenti di carattere culturale e sociale e oggi sembra il luogo più esposto a spinte contrastanti di conservazione e cambiamento, che non di rado danno luogo a condizioni di conflittualità.
Gli argomenti che verranno trattati spazieranno dalla considerazione della condizione femminile in caso di marcata conflittualità di coppia, con riferimento sia alle precarietà delle Politiche di Welfare, sia ad alcune recenti disposizioni legislative (ad es. le regole stabilite dalla Cassazione in materia di definizione dell’entità dell’assegno divorzile) su cui vale la pena confrontarsi per evidenziarne luci ed ombre.
Queste le relazioni: “La donna, la famiglia, il Welfare (Giuseppina Pavone, presidente C.F.), “La libertà delle donne è ancora condizionata dalla disuguaglianza? Uno sguardo alle famiglie di oggi” (Denebola Ammatuna, psicologa-psicoterapeuta),” Incidenza delle disposizioni patrimoniali sulla conflittualità coniugale” (Vittorio Cassì. Avvocato e mediatore familiare).
*L’evento, organizzato dalla Consulta Comunale Femminile e sostenuto dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa, è patrocinato dall’ASP di Ragusa e dall’Ordine Professionale degli Assistenti Sociali (che ha autorizzato l’attribuzione di nr. 4 CF (2 ordinari e 2 deontologici); inoltre, l’Ordine Professionale degli Avvocati di Ragusa ha autorizzato nr. 1 CF.*

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