Interrogati i fratelli Nicosia (apparsi sereni). Intanto arriva il commento della Cgil sulla vicenda

Sono già stati interrogati al tribunale di Catania i fratelli Giuseppe e Fabio Nicosia di Vittoria, rispettivamente ex sindaco della città e attuale consigliere comunale, anche se adesso sospeso. Sono ai domiciliari, insieme ad altre quattro persone, per l’operazione Exit Poll accusati di scambio di voto politico-mafioso. Tra gli interrogati anche l’indagata Nadia Fiorellini. Gli interrogatori sono stati abbastanza brevi. Giuseppe Nicosia è apparso molto sereno con la piena volontà di chiarire, come hanno fatto anche gli altri, la propria posizione nel corso dell’interrogatori di garanzia.
Intanto *Giuseppe Scifo, s**egretario provinciale Cgil Ragusa, commenta cosi’ l’operazione Exit Poll: “*Quanto emerge dalla operazione Exit poll delinea un quadro generale della città sempre di più allarmante e inquietante. Secondo quanto emerge dalle indagini si sarebbero consumati reati di voto di scambio tra esponenti politici e ambienti criminali della città. Sarà certamente la giustizia a stabilire la colpevolezza o l’innocenza delle persone destinatarie delle indagini, non spetta a noi certamente emettere sentenze.
Tuttavia alcuni elementi risultano dalle indagini.
In occasione delle ultime elezioni amministrative, e non solo, elementi di spicco della *“Stidda”* locale avrebbero influenzato le elezioni in diverse occasioni, determinando di fatto una totale agibilità della mafia nelle Istituzioni.
Da anni ormai, grazie alle operazioni di contrasto portate avanti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, emerge a Vittoria una situazione dove la criminalità organizzata ha compiuto il salto di qualità inserendosi a pieno titolo nel tessuto economico della città, sopratutto nella filiera agroalimentare motore produttivo di questo territorio.
Il controllo di segmenti di filiera legati alla logistica, all’autotrasporto, agli imballaggi, ai servizi di lavorazione e confezionamento dei prodotti e alla commercializzazione, fanno emergere un intreccio di attività economiche che influenzano fortemente l’attività produttiva nel comparto, la condizione del lavoro e la società in generale. La presenza delle organizzazioni criminali nel nostro tessuto economico oltre ad essere confermata dalle attività condotte dalla Magistratura e dalla Forze dell’Ordine, la si vive quasi giornalmente attraverso i diversi attentati incendiari ai danni di imprese operanti nella filiera.
Quello che è emerso con quest’ultima operazione è l’ulteriore salto di qualità da parte delle organizzazioni criminali a Vittoria che ormai in grado di condizionare la politica e le istituzioni.
Occorre alzare al massimo la guardia e riappropriarsi della Città, e in primis delle Istituzioni. Questo compito spetta in questo momento allo Stato, ma anche alla parte sana del mondo imprenditoriale, della politica, delle parti sociali e di tutta la società.
Se la mafia è arrivata al punto di influenzare ed inquinare le Istituzioni è anche per colpa di chi si pone con indifferenza nella così detta zona grigia o terra di mezzo. Questo non può più continuare, e vale per tutti;la politica, le parti sociali, i soggetti economici e i professionisti. Serve segnare con nettezza uno spartiacque tra la mafia, in tutte le sue forme, e la parte per bene della società. Il popolo vittoriese deve riprendere, come nella storia, a segnare il proprio futuro attraverso la partecipazione democratica alla vita politica e sociale della città.
Infine, quanto accaduto in queste ultime ore indica ancora una volta la presenza dello Stato, per questo, al di là del corso delle indagini e dell’intero iter giudiziario, facciamo plauso alla Magistratura e alle forze dell’Ordine per tutto l’operato”.
[image: Immagine incorporata 1]

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it