Il proibizionismo americano di Piccitto. Critiche da Lab 2.0

L’ordinanza del sindaco Piccitto che vieta, per motivi di sicurezza, la vendita di alcolici e bevande (queste ultime se in vetro o lattine) durante gli eventi è motivo di scontro politico al Comune. Interviene il Laboratorio politico 2.0 che fa capo a Sonia Migliore. Questa la nota del direttivo: “Accogliamo increduli la notizia che riguarda l’ordinanza del sindaco Piccitto sulle norme di sicurezza per le manifestazioni pubbliche durante la stagione estiva e che, a leggerla e rileggerla, sembra proprio vietare il consumo di alcol mentre si svolgono degli eventi.

Ragusa è piombata nell’epoca del proibizionismo americano degli anni ‘20? O qualcuno, al Comune, non ha saputo tradurre su carta le reali intenzioni dell’amministrazione comunale?
Da una prima e rapida analisi della faccenda, scommetteremmo per la seconda ipotesi. L’ordinanza, infatti, scaturirebbe dall’ultima seduta della Commissione provinciale sull’Ordine e la Sicurezza pubblica, durante la quale si è discusso delle direttive emanate dal Ministero dell’Interno a maggio e di quanto accaduto a Torino in piazza San Carlo per la finale di Champions League ai primi di giugno.
Bene, la circolare del Ministero specifica che i Sindaci possono “disporre, per un periodo comunque non superiore a 30 giorni, con ordinanza non contingibile e urgente, limitazioni in materia di orari di vendita, anche per asporto, e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche”.
Il che non significa che si debba vietare, tout court, la vendita degli alcolici, ma che, come ad esempio ha fatto il Comune di Vittoria, è possibile vietare anche solo l’utilizzo di contenitori che possono rappresentare un pericolo all’incolumità delle persone. Per un periodo di 30 giorni, abbondantemente superati dall’ordinanza del sindaco di Ragusa che ha esteso il divieto dal 14 luglio al 17 settembre, cioè due mesi e qualche giorno.
Vogliamo sperare che si sia trattato veramente di un mero errore e che il sindaco si stia già operando per modificare opportunamente l’ordinanza che, se così non fosse, diventerebbe una vera e propria mazzata per l’economia dei gestori dei locali che attendono questa stagione per organizzare eventi e fare, magari, qualche incasso in più.
I titolari degli esercizi commerciali dei centri storici di Ragusa e Marina di Ragusa sono rimasti stupiti anche più di noi. Soprattutto perché dovrebbero annullare tutte le iniziative che stavano organizzando. Senza parlare poi delle manifestazioni nelle quali il Comune compare come patrocinante o per le quali versa dei contributi. Facciamo un qualche esempio: la festa di San Giovanni Battista, il Jazz Festival, Birrocco. Quest’ultima manifestazione, poi, diventerebbe un vero e proprio paradosso: un’iniziativa che punta sulla birra, mentre non è possibile consumare alcolici.
Ci auguriamo che il sindaco si accorga dell’errore marchiano e rimedi il prima possibile.

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