Il buon latte di mandorla Bonajuto

Chi non ha trovato sollievo, durante la calura estiva, in un buon bicchiere di latte di mandorla parli ora o taccia per sempre.
Rinfrescante per eccellenza il latte di mandorla ha origini antiche anche se “*è difficile stabilire quando e dove sia nato l’uso del latte di mandorla in cucina* – ci racconta Marco Blanco autore del libro I quaderni di Archestrato Calcentero. Divagazioni archeogastronomiche in terra di Sicilia . *Esso era considerato un importante ingrediente sostituto del latte vaccino nelle cucine medievali, sia perché il latte di origine animale andava presto a male, sia come sostituto delle proteine animali durante i periodi di magro dettati dalla Quaresima, sia come vero e proprio contraltare dolce e cremoso al gusto acidulo di certe preparazioni. L’uso della bevanda è invece almeno rinascimentale.*”
Procedimento:
– prendere un panetto da 200g di pasta per latte di mandorla Bonajuto , tagliarlo a piccoli tocchetti e unirlo ad 1 litro di acqua fredda; – con un mixer a immersione, o con un normale frullatore, frullare il tutto fino a quando la pasta non si sarà sciolta completamente ottenendo così l’identica bevanda che viene viene servita nella nostra dolceria; – una volta preparato tenere in frigo e consumare entro quattro/cinque giorni al massimo, nel caso in cui riusciate a non consumarlo tutto prima
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