Gli studenti modicani in Turchia per l’Erasmus. Iniziativa del Principe Grimaldi

Ultima mobilità per docenti e studenti del “Principi Grimaldi” di Modica con il progetto Erasmus+, dal titolo “Sustainable Consumption and Production in Social Life”. Cinque alunni dell’istituto, accompagnati dai docenti Rosario Giovanni Sparacino, Marcella Rizzone e Giovanni Giurdanella, si sono recati dal 25/02 al 03/03/2018 a Karacabey, nel nord-ovest della Turchia. La scuola turca ha ospitato le delegazioni dei paesi partner: Italia, Polonia, Romania ed Estonia. É stata una mobilità particolare, caratterizzata da iniziali reticenze e perplessità data la situazione politica della Turchia, per cui si sentiva forte la responsabilità nei confronti dei ragazzi e delle famiglie, ma la coscienza civile di persone e di insegnanti ha avuto il sopravvento. Appena arrivati, la calda accoglienza dimostrata dagli insegnanti turchi e lo sguardo innocente e dolce dei loro alunni (dai sette ai dodici anni) hanno fatto cadere reticenze e pregiudizi. Così è iniziato un soggiorno in cui docenti e studenti hanno lavorato e vissuto insieme in un clima affettuoso, di stima e rispetto reciproco, scambiandosi conoscenze, informazioni e opinioni, rigorosamente in lingua inglese, lingua veicolare dei progetti Erasmus+. Come previsto dal progetto, sono state svolte diverse attività tra cui l’ebru, arte-pittura sull’acqua, antica tecnica turca di marmorizzazione della carta, costruzione e pitturazione di vari oggetti nonché escursioni e visite a musei e luoghi caratteristici e importanti della provincia di Bursa. Particolarmente toccante è stata la visita ad una casa per disabili e, insieme a loro, la costruzione di oggetti in gesso. Infine, durante il viaggio di ritorno, ad Istanbul la visita mozzafiato alla moschea “Sultanahmet camii” conosciuta come Moschea Blu. L’esperienza fatta è stata forte per tutti ma soprattutto per gli alunni in quanto sono stati ospiti delle famiglie turche e quindi hanno vissuto insieme a loro la quotidianità della loro vita, come per esempio, mangiare stando seduti per terra. La mobilità è stata un incontro fra nazioni e culture diverse che, nella condivisione delle attività, si sono integrate reciprocamente creando un clima di gioia e serenità. Significativo il pensiero di una nostra alunna: “Toccare con mano quelle mura piene di storia e cultura, camminare a piedi nudi sui tappeti della moschea, indossare il velo e immedesimarsi nella fede di donne che scelgono di coprirsi per il resto della loro vita, ammirare il loro coraggio e il loro amore in quello che fanno per la religione in cui credono, scoprire posti e realtà diverse dalle nostre ci aiuta tanto a crescere e a conoscerci. Questa esperienza sarà sempre con me”. Tornando a casa qualcosa di importante era avvenuto: la consapevolezza dell’importanza del confronto, della condivisione delle diversità, della conoscenza di culture diverse. E la voglia di ripartire, per la Turchia, per qualsiasi altro paese europeo e, perché no, anche del mondo.

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