Festa San Giorgio, gli organizzatori replicano al nostro articolo e confermano l’interruzione temporanea del concerto

Dopo il nostro articolo che racconta la doppia interruzione del concerto in piazza di Michele Zarillo, il comitato organizzatore ci ha inviato una nota in replica. Sebbene non ci sia nulla da replicare perché abbiamo raccontato i fatti, ovvero la doppia interruzione del concerto, siamo comunque lieti di dar voce anche al punto di vista del comitato.
Questa la nota del comitato: “Ci dispiace che sia stato utilizzato il concerto di un big della musica come Michele Zarrillo per sottolineare qualcosa che non sarebbe andato per il verso giusto, parlando di insuccesso generalizzato, quando invece, come possono confermare tutte le persone che hanno riempito, ieri notte, la piazza sino all’una, la performance canora è risultata di altissimo livello. E’ stata una serata gradita al numerosissimo pubblico che, sebbene con un inconveniente tecnico durato pochi minuti, ha cantato, ha applaudito e si è divertito fino a tardi con Michele Zarrillo. Il concerto è stato un evento che ha portato Ragusa alla ribalta con una festa unica e capace di attrarre non solo migliaia di devoti ma anche tantissimi visitatori e turisti che hanno letteralmente invaso piazza Duomo portando ad un riscontro economico enorme per le attività commerciali.
Rispetto a quanto pubblicato, comunque, queste le nostre considerazioni: intanto l’incipit dell’articolo che con un’espressione dal sapore campanilistico – San Giorgio co-patrono di Ragusa – ci fa capire che il giornalista ignora la storia locale e le conoscenze di normativa canonica, oltre a non aver tenuto conto delle recenti pubblicazioni supportate dall’attendibilità e serietà dei documenti. Anche la chiusura dell’articolo fa capire che al giornalista la festa di San Giorgio non garba affatto. Scrive infatti l’estensore dell’articolo: “L’aspetto della promozione della festa lascia molto a desiderare”. Era doveroso chiarire questa sua espressione e quali criteri o termini di paragone teneva in conto affinchè la festa potesse risultare a lui gradita. L’interruzione del concerto – e diciamo interrotto e non ‘rinviato’ o ‘annullato’ – fa parte di quella probabilità degli imprevisti che non sono imputabili agli organizzatori. Un conto è organizzare al meglio l’evento – e questo solo chi c’è dentro può constatarlo con obiettività – e un conto è l’intoppo del momento. Il disagio c’è stato – non la mancanza di energia elettrica – e a questo si è cercato non semplicemente di rimediare, ma addirittura di continuare al meglio; infatti il concerto è andato oltre la mezzanotte con una consistente partecipazione di spettatori che ha riempito la piazza. La professione del cantante è quella di cantare e non quella di fare il tecnico, pertanto durante l’interruzione era logico e normale che Michele Zarrillo scendesse dal palco, stare lì per fare cosa? Dunque l’occasione giusta per approfittare di una ‘ricreazione’ e riprendere nuovamente quando tutto fosse risolto e tutti pronti per continuare l’evento. Il caso della persona diversamente abile: non convince proprio il fatto che proprio da parte degli organizzatori ci sia stata una negazione di accesso. Risulta invece l’esatto contrario cioè quella della ineducazione o della mancanza di buon senso e di rispetto che alcune persone a volte mostrano in certi contesti. Dunque una notizia per informare di cosa? Quali le intenzioni? Mettere in cattiva luce la festa? Speriamo vivamente di no”.

Fin qui la nota del comitato. Adesso le nostre precisazioni. Non abbiamo mai parlato di insuccesso generalizzato ma anzi di uno spettacolo di altissimo livello, dunque invitiamo i componenti del comitato a rileggere l’articolo. Non abbiamo detto nemmeno che il concerto è stato un flop o che non ha portato spettatori in piazza, dunque la precisazione del comitato la accogliamo ritenendola comunque inutile rispetto a quanto abbiamo scritto. Quanto invece alla storia del co-patrono, se dovessimo scegliere di approfondire la tematica, non verremo certo a lezione dal comitato che rispetto ai tre patroni di Ragusa, scrive sui social e sulle proprie pubblicazioni che “San Giorgio è il patrono principale”. Evidentemente per il comitato gli altri due patroni di Ragusa, cioè San Giovanni e la Madonna della Medaglia, sono secondari. Per la chiesa no, sono tutti e tre patroni della città e lo sono anche per noi. Ecco perché usiamo la parola co-patrono, che in italiano, significa che è ha lo stesso ruolo. Per quanto riguarda la promozione della festa, si, lascia molto a desiderare ma evidentemente abbiamo visioni differenti e dunque su questo non ci troviamo. Quanto alla donna disabile, non abbiamo scritto che è colpa degli organizzatori se non vedeva bene e se non riusciva a passare, ma sicuramente una buona organizzazione si preoccupa di far passare in prima fila le persone disabili senza dunque dover reclamare un diritto. Infine il comitato, che è cosi’ bravo da addirittura essere nella nostra mentre e ritenere che il nostro obiettivo è quello di mettere in cattiva luce la festa, diciamo che leggiamo questa affermazione facendoci una gran bella risata, visto che siamo stati i primi a pubblicare tutti i dettagli e il programma della festa, così come sono vari gli articoli dedicati alla festa. Pertanto è solo chi ha il carbone bagno che tenta di cercare motivazioni che naturalmente sono inesistenti. Buona festa.

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