Esordio amaro per l’under 16 del Ragusa Rugby sconfitto in trasferta dal Benevento

L’Under 16 del Ragusa Rugby torna da Benevento con una sconfitta (26-17) che lascia, in dirigenti e giocatori, una grande amarezza, ma anche una piccola consapevolezza.
“Dipende soprattutto da noi quello che gli avversari riusciranno a fare in campo contro di noi. Ed è arrivato per i ragazzi il momento di comprenderlo”.
Queste le parole a caldo di coach Maurizio Fumarola, subito dopo la fine del match. Un match iniziato al galoppo, da parte dei giovani ragusani, portatisi con decisione sullo 0-12 nell’arco di una decina di minuti. Piede sull’acceleratore, e pressoché la perfezione.
Poi?
“Poi il black-out. E il Benevento a poco a poco ha iniziato a crederci, a giocarsela, fino alla prima meta. Eppure, anche lì, abbiamo avuto un paio di occasioni per andare noi in meta, e per ben due volte: ma in entrambi i casi abbiamo sprecato tutto in malo modo.”
Benevento chiude il tempo con la meta del pareggio: 12-12. Chiedo al coach quale sia stata la chiave di volta della gara.
“Abbiamo concesso troppe punizioni agli avversari, e la loro apertura puntualmente calciava in touche a pochi metri dalla linea di meta. Da lì sono stati bravi a metterci in difficoltà, a recuperare l’ovale e a metterlo giù.”
A quanto pare i campani non erano poi molto più forti fisicamente dei nostri ragazzi, domando.
“No, non c’è un grosso divario fisico tra noi e loro. Ma loro non hanno mai mollato un secondo. Fino al fischio dell’arbitro hanno dato il massimo, siamo stati noi a sbagliare troppo e a calare drasticamente d’intensità.”
I ragazzi sanniti entrano nella ripresa così come erano usciti alla fine del primo tempo: subito un’altra meta, e trasformazione. 19-12.
A questo punto i nostri accusano tremendamente il colpo, e nulla sembra più andare per il verso giusto. Troppa ansia, troppa imprecisione, troppi falli inutili, eppure con una azione arrembante riescono ad accorciare le distanze: 19-17.
“C’è stato un momento in cui ho visto che gli avversari stavano giocando al massimo, e noi no…”, aggiunge Maurizio Fumarola, “e nonostante tutto la partita avremmo potuto vincerla lo stesso”.
Sul 19-17 per i padroni di casa, Ragusa sfiora per altre due volte la meta: una viene mancata in maniera clamorosa.
“Purtroppo il campo era minuscolo, un campo-scuola, con zone sabbiose e cespugli d’erba, e pure le linee segnalate male. Non è una scusa, ma diciamo poteva anche capitare di sbagliare la misura”.
Dalla possibilità di passare di nuovo avanti nel punteggio, a quella meta subita poco prima del fischio finale. Solita storia. Punizione, calcio in touche, e palla a terra per il 26-17.
“I ragazzi sono sicuramente delusi per la loro prestazione, ma diciamo che serve per crescere ed affrontare con un piglio diverso la prossima gara, in casa contro la Capitolina. Lo sappiamo, questo è un campionato in cui non puoi permetterti di sbagliare niente o quasi.”
E allora prendiamolo così, questo esordio: come esperienza acquisita, come lezione da imparare per crescere, ricordando che dietro un punteggio spesso c’è una serie di sfumature. La cosa importante è che i ragazzi ricordino che dipende soprattutto da loro stessi l’andamento di una partita, chiunque si trovino ad affrontare.

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