Ecco perché alle imprese siciliane piace il mercato dei musulmani. Global Halal Forum

CATANIA – Quale ruolo può avere la Sicilia all’interno del mercato globale Halal? Come possono gli imprenditori siciliani intercettare al meglio la richiesta di prodotti di origine araba per i mercati europei? Queste sono solo alcune delle domande a cui docenti universitari e imprenditori stanno dando risposte all’interno della terza edizione del “Global Halal Forum” a Catania dal titolo “Universal Brand Halal MENA – Sicilia”, il cui comitato organizzatore è presieduto dalla docente universitaria Cinzia Caggia. Un’occasione unica per conoscere i dettagli e la situazione generale del mercato islamico nel mondo e in Italia, cercando di carpire le potenziali connessioni e sinergie anche rispetto alla Sicilia. Un mercato che può vantare un fatturato stimato di circa 3 miliardi di dollari all’anno e che coinvolge tutti i settori produttivi, dall’alimentare al turismo, passando per la farmaceutica, la cosmetica e tutti i servizi dedicati alla persona ma anche la mobilità.

L’appuntamento, che si svilupperà anche questo venerdì, è stato organizzato ed è ospitato dal Di3A, il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania ed è rivolto a tutti i tecnici e gli imprenditori che guardano con attenzione alla crescente fetta di mercato dei prodotti e servizi a marchio Halal. La prima giornata è stata dedicata all’analisi del contesto e delle potenzialità che questo mercato in forte crescita può ottenere sul territorio siciliano. Il trend demografico islamico unito alla crescente attenzione alla qualità alimentare sono alla base della crescita progressiva di cui il mercato Halal si è reso protagonista. Tra i relatori la dott.ssa Elena Toselli, che in qualità di esperta in economia islamica ha analizzato le connessioni esistenti e le potenziali sinergie tra in mercato italiano e quello arabo: “Sebbene si pensi soprattutto al comparto alimentare, precursore nella diffusione della certificazione Halal, vi sono dei segmenti che offrono prospettive di sviluppo parimenti promettenti, soprattutto se considerate le vocazioni naturali ed i punti di forza del nostro Paese. Ad esempio si guardi all’elevata propensione turistica islamica che potrebbe valorizzare, attraverso la predisposizione di pacchetti ad hoc, come già avvenuto in altri Paesi europei, l’inestimabile patrimonio artistico italiano e generare ricadute positive sull’intera filiera nazionale halāl, dunque, sulle produzioni alimentari, di modest fashion, di servizi alla persona shar’iah compliant”.

Tra i relatori anche l’avvocato Giada Lupo, che si è soffermata sulle tecniche di marketing adatte al mercato a marchio Halal e dott. Muhammad Ashfaq Phd. che in veste di ceo dell’Amanah Halal Research Center in Germania ha parlato delle strategie adatte alle certificazioni di prodotto e tracciabilità, opportunità per le imprese siciliane: “L’industria alimentare Halal ha dimostrato un vero e proprio punto di convergenza tra mondo islamico e Occidente. Esiste un significativo margine di espansione nell’industria globale Halal perché i musulmani ma pure i non musulmani sono sempre più attratti da cibi e servizi anche non alimentari”. E le imprese siciliane non stanno a guardare, come confermato da Danilo Scalone di Gruppo Consulting Ragusa: “Le aziende hanno compreso che non c’è tempo da perdere e già da circa sei anni a questa parte, soprattutto nel settore alimentare, hanno iniziato a chiederci la nostra collaborazione per ottenere la certificazione Halal. Alcune imprese hanno già raggiunto questo obiettivo ma si stanno iniziando a diversificare sempre più i settori”. Oggi, venerdì 19 ottobre, la seconda parte del Global Halal Forum con l’analisi dei settori strategici che già operano in Sicilia e che possono trovare maggior sviluppo aprendosi alla certificazione Halal. Interverranno il prof. Vincenzo Chiofalo del Consorzio di Ricerca Filiera Carni in Sicilia che presenterà il sistema delle certificazioni all’interno del mercato agroalimentare, la dott.ssa Rossella Giglio direttore dell’ente autonomo “Parco Archeologico di Segesta” che parlerà del patrimonio culturale come strumento di unione tra la Sicilia e il mondo arabo e i docenti Marcello Saija e Mario D’Amico che presenteranno le offerte formative dei mediatori culturali e dei tecnici agroalimentari sempre nell’ottica del mercato a marchio Halal. Tematiche affrontate anche nel pomeriggio con i due seminari specialistici sull’industria Halal con l’intervento di Muhammad Ashfaq ceo Amanah Halal Research Center in Germania, e dei rappresentanti area food Studio Eta – Gruppo Consulting, Danilo Scalone, Head Halal Research and development ed Ernesto Turlà, medico veterinario. Informazioni via email segreteriascieentifica@studioedaragusa.it

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it