D’Antona continua a temere per la situazione finanziaria del Comune di Modica

La situazione finanziaria al Comune di Modica continua ad essere oggetto di attenzione da parte del Consigliere comunale Vito D’Antona il quale in una nota mette in luce i punti che a suo giudizio fanno temere per le sorti del Comune di Modica.

“Abbate, esordisce D’Antona nella sua nota,   non rispetta neanche la terza scadenza per il pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali.

L’accordo firmato con le organizzazioni sindacali il 26 luglio prevedeva entro il 10 agosto il pagamento dello stipendio di giugno, entro il 10 settembre il pagamento dello stipendio di luglio e del 50% delle indennità accessorie del 2015 ed entro il 20 settembre il pagamento dello stipendio di agosto: lo stipendio di giugno è stato pagato il 23 agosto, quello di luglio (senza indennità) il 18 settembre mentre, pur essendo al 25 settembre, non vi è traccia di quello di agosto né della prima parte delle indennità.

Le recenti clamorose dichiarazioni di Abbate, secondo cui per gli stipendi “ .. la questione è sotto controllo .. “ e per le indennità “ .. gli uffici stessi dovranno conteggiarli e consegnarli al Sindaco .. “ se vere (mai smentite fino ad ora) dimostrano ancora una volta la distanza anni luce della percezione che il Sindaco di Modica ha della gravissima crisi finanziaria del Comune.

I dati, perfino nel recente bilancio di previsione, approvato con sei mesi di ritardo, mentre non vi è traccia del conto consuntivo 2016, ambedue oggetto di commissariamento del Comune di Modica da parte della Regione, ci consegnano una situazione caratterizzata dall’incremento esponenziale dei debiti e da entrate scritte ma non riscosse, se non con percentuali ridottissime, la cui conseguenza è il ricorso costante all’anticipazione di cassa.

Tutte criticità, che, come continua a dire la Corte dei Conti valutando il Piano di riequilibrio, il Comune di Modica non ha superato e sulle quali rimane in attesa di atti e provvedimenti concreti che Abbate non dimostra di attuare.

Al contrario, assistiamo a scelte esattamente contrarie: lo smantellamento dell’ufficio finanziario con l’allontanamento di valide professionalità, l’assenza da due mesi di un assessore al bilancio in un momento delicatissimo, la discutibile e criticata girandola di esperti e consulenti nello stesso ufficio con risultati non certo incoraggianti, l’affidamento (probabilmente illegittimo), della riscossione dei tributi a società esterne, il proliferare di atti finalizzati a sostenere spettacoli, eventi musicali, luminarie, sagre e feste di ogni genere (l’ultimo proprio il 20 settembre scorso).

Dopo oltre quattro anni di amministrazione, siamo ad un punto di non ritorno: la permanenza di Abbate al Comune si sta dimostrando un ostacolo al risanamento finanziario.

La Corte dei Conti ha scritto nel 2016: “In altri termini è come se ci si trovasse al punto di partenza, con un ritardo di tre anni rispetto alla traiettoria di risanamento originariamente prevista nel Piano”.

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