DANIELA IURATO LA REGISTA DI SPLENDIDI “CORTI”

Daniela Iurato, avvocato e docente di discipline giuridiche ed economiche ha rilasciato un’intervista in esclusiva al nostro giornale. Donna colta, materna, che ama la sua professione e riesce da sempre ad istaurare un buon rapporto con i propri alunni che si mantiene nel tempo anche quando terminano il loro percorso di studi. Lei ha una grande passione che è quella di creare cortometraggi, non si definisce una regista  bensì una filmaker.

Come inizia la sua passione per i cortometraggi?

Nasce tutto dal desiderio di mettermi in gioco insieme ai miei alunni, dando loro modo di creare importanti occasioni di crescita personale. Ho saputo che era stato bandito un concorso legato alla creazione di un cortometraggio e una volta proposto alla classe ha risposto con interesse, dando il via ad una macchina organizzativa efficiente. Questi cortometraggi sono legati ad un messaggio sociale, un messaggio che ha permesso ai ragazzi di poter capire da vicino diverse problematiche, ciò crea negli alunni curiosità ed interesse anche nello studio, così ho creato un metodo didattico innovativo affrontando i temi sulla legalità. Da questo primo momento si susseguono vari concorsi con relativi premi ; ai ragazzi piace accostarsi a queste tematiche, ciò è testimoniato dall’impegno che mostrano. Così facendo si passa dalle parole alle immagini.

Quale dei tanti cortometraggi ricorda con piacere?

In realtà non c’è uno in particolare ma tutti, perché tutti sono legati a diversi aneddoti che li rendono indimenticabili. Però  voglio parlati di quello bandito dall’A. S. L. n.7 di Ragusa sul tema della donazione degli organi. All’epoca insegnavo presso la Ragioneria di Ragusa ed ho saputo che era stato bandito questo concorso, l’ho proposto alla classe che ha accettato l’idea. Questo ha permesso di porsi il problema sull’importanza della donazione e del ricevere un organo cosa significa e legalmente come bisogna comportarsi. Un problema di cui se ne parlò molto ma che fu reso più incisivo tra i ragazzi mettendolo in scena.

Lei che ruolo ha nella creazione dei cortometraggi?

Il mio ruolo è quello di Filmaker, non amo chiamarmi regista, propongo ai ragazzi il progetto che scriveranno e da qui si darà il via alle riprese. Mi faccio affiancare da coreografi, costumisti, ecc. Molto spesso questi ruoli li affido ai ragazzi che si propongono e non vogliono stare in scena  come attori ma dietro le quinte. Studiando il comportamento dei miei alunni, così da permettere loro di superare la timidezza o mettere in primo piano quei ragazzi che la società tende ad emarginare come i diversamente abili, scelgo gli attori e poi curo la loro dizione e postura. Su tema dei diversamente abili, ricordo la scelta di realizzare Il cortometraggio dal titolo Nati sbagliati che ha visto come protagonisti due alunni diversamente abili dell’istituto alberghiero di Modica. Questi due  ragazzi  hanno mostrato delle grosse potenzialità; per loro è stato possibile sentirsi dei grandi attori. L’handicap era superato, questo ostacolo era completamente rimosso, non esisteva più. Per me è stata una grande gratificazione riuscire a rendere importanti questi ragazzi. Insieme alla ragazza protagonista siamo andate a Roma, presso il Campidoglio, per ritirare il premio consegnato dal Dr. Franco Mariotti di Cinecittà Holding, per la ragazza protagonista è stato il suo momento di gloria che non dimenticherà per tutta la sua vita.

Quando realizzate questi lavori e chi vi finanzia?

Tutto ciò non viene svolto nelle ore curriculari ma nell’orario extrascolastico su autorizzazione dei genitori che accolgono di buon grado questa iniziativa. Non fanno parte dei progetti PON e non attingiamo a finanziamenti ma  ci autofinanziamo grazie ai successi ottenuti con i premi di precedenti concorsi.

(nella foto Andrea Tidona,Daniela Iurato, in occasione del Premio Nazionale Salvy D’Albergo 2009)

(Elisa Ragusa)

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