Crocetta ascoltato in Senato: “Siamo stati lasciati soli”.

Il presidente della Regione Rosario Crocetta, è stato ascoltato nel pomeriggio di ieri dalla commissione Ambiente del Senato sugli incendi che hanno colpito l’Isola

“La mia è una chiara denuncia – ha detto Crocetta – Abbiamo avuto uno Stato che non ha rispettato la convenzione che avevamo circa la fornitura di mezzi aerei, lasciandoci improvvisamente disarmati rispetto agli incendi, quando non era più possibile ricorrere a mezzi alternativi senza violare le norme sugli appalti“.

Questo il suo atto d’accusa. Il governatore ha spiegato che dal 2015 l’Isola, che non dispone di una propria flotta aerea né si rivolge ai privati, si è affidata a una intesa con corpo Forestale e vigili del fuoco.

Crocetta se la prende con la Protezione civile e il suo capo, Fabrizio Curcio: “Nel febbraio 2017 abbiamo chiesto la conferma della convenzione con i vigili del fuoco, ma alla fine di maggio ci è stato comunicato che non poteva essere rinnovata perché lo Stato non aveva mezzi; una notizia drammatica e che è oggetto di una forte denuncia perché lo Stato deve avere i mezzi. Abbiamo scoperto che i mezzi erano passati ad altri servizi e per informazione avuta da Curcio, dei dieci elicotteri a disposizione della regione, solo quattro potevano essere reperiti, perché sei erano in manutenzione. Una manutenzione tardiva… Alla fine di maggio ci è stato comunicato che questi mezzi non c’erano più, che non avevano modo di trovarli e che dovevano metterli a disposizione di tutte le regioni”.

Ma, ha incalzato il governatore, “lo Stato non può non avere i mezzi. E dovrebbero averli i vigili del fuoco. Come regione – ha aggiunto – vogliamo concorrere ai costi, ma lo Stato deve avere una adeguata flotta di mezzi. Abbiamo assistito alla contemporaneità di centinaia di incendi diffusi e a fronte di questo dato abbiamo toccato con mano una insufficienza totale del sistema, degli strumenti, non degli uomini che ci sono, ma della tecnologia necessaria per spegnere i roghi. Era peraltro una convenzione, quella, che firmammo a Palermo con il ministro Alfano, c’era dunque una intesa formale con il governo”.
Per quanto riguarda i responsabili dei roghi –  spesso liquidata con la parola generica di piromani- Crocetta ha fatto riferimento agli interessi della criminalità organizzata ma anche a quelli dei pastori che, bruciando i terreni, ottengono nuove aree a pascolo. Per poi soffermarsi su una ipotesi difficile da dimostrare ma che non può essere esclusa:

«Un attacco criminale politico nei confronti delle istituzioni per screditarle e affermare un potere e una influenza». Infine la promessa per l’anno prossimo: «Faremo il massimo sforzo perché la lezione di quest’anno e’ stata tremenda. Ci siamo trovati in una situazione imprevista che avrebbe richiesto un’altro tipo di responsabilità».

Un’esternazione che molto probabilmente attirerà le critiche di chi invece, date le esperienze degli anni scorsi, ritiene che si sarebbe potuto fare molto di più.

 

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