Ciao Marcello, non hai mai rotto i cabbasisi

Ci ha lasciati una grande anima del teatro siciliano.

Marcello Perracchio. Avrebbe compiuto a gennaio 80 anni, la maggior parte dei quali trascorsi calcando le scene.

Il teatro era la sua casa, la sua vita.

Contraddistinguevano Marcello Perracchio simpatia, ironia ed estremo rispetto per la professione dell’attore, volto amato dal grande pubblico per aver dato vita al misogino e lunatico dottor Pasquano in “Il Commissario Montalbano”.

Il ruvido e schivo dottor Pasquano, il personaggio interpretato, è un uomo apparentemente burbero ma dal cuore tenero famoso per una frase tormentone : “Non mi rompa i cabasisi”,   che è stata adottata pian piano da tutti gli attori protagonisti, da Montalbano a Mimì Augello.

Tanti gli altri  film di successo come  la Piovra, Gente di Rispetto, Il giudice ragazzino, Pizza Connection e innumerevoli i successi teatrali con il Teatro Stabile a fianco di Turi Ferro, Ida Carrara e Mariella Lo Giudice.

E’ stato premiato in occasione della XXVII edizione del Premio Martoglio  per la lunga e consolidata carriera.

Piange la scomparsa del grande attore siciliano tutto il mondo del teatro e della tv ma in particolare tutta la troupe di Montalbano. Una troupe molto affiatata, perché è stata quasi sempre la stessa  che era legatissima a Marcello.

Con Zingaretti, Perracchio ha sempre  cercato di vivacizzare la scena e renderla più accessibile e divertente al grande pubblico instaurando con lui un grande rapporto di amicizia.

Una eccezione,  definiva Marcello Perracchio, il loro rapporto  perché difficilmente la vita di un  attore  è fatta di rapporti veri, diceva. La nostra vita è caratterizzata da un’ alta dose di solitudine; è difficile trovare amicizie vere nel nostro ambiente.

L’attore è un uomo solo che vive in contraddizione con il suo essere e la sua istintività”.

Tra i film che ricordiamo con piacere per la sua partecipazione, uno su tutti, “Italo” della giovane registra Alessia Scarso.

Un cameo nel film Italo  nel quale ci ricordava   che…. “Tutto può essere

E siccome “tutto può essere” ecco allora che ce lo  immaginiamo  già  a ridere da lassù di noi che piangiamo di lui.

Addio Marcello.

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