Caso Bonomo, parla il manager Ficarra: “Bonomo non doveva fare cerimonie ma solo aprire il pronto soccorso di Modica”. Ma spunta anche un precedente diverbio tra Aricò e Bonomo

Ricordate il caso Bonomo? La scorsa settimana il direttore sanitario dell’ospedale Maggiore di Modica, Piero Bonomo, è stato trasferito a Ragusa e sospeso dall’incarico che aveva appunto nel nosocomio modicano. Un provvedimento preso dal commissario straordinario Asp, Salvatore Ficarra, e che sarebbe scaturito dalla cerimonia, non autorizzata perché si era già in campagna elettorale, riguardante l’apertura del pronto soccorso di Modica. Quel momento inaugurale però ci fu e partecipo’ il sindaco Ignazio Abbate e un codazzo di seguaci e candidati al Consiglio comunale.

La cosa non è andata giù all’Asp (e forse anche all’assessore regionale alla Sanità, Razza) e per questo motivo si sarebbe deciso di trasferire Bonomo da Modica a Ragusa. Oggi, a Videomediterraneo, il commissario Asp, Ficarra, parla dopo una settimana circa di silenzio e spiega che il trasferimento di Bonomo fa parte della “normale rotazione dei dirigenti”.

E aggiunge: “E del resto su quel pronto soccorso l’apertura si è avuta grazie a chi ha firmato, ovvero io, l’ingegnere Aprile e il mio precedente, il commissario Aricò, oltre al team progettuale, perchè non vorrei che passasse il messaggio che quando le cose vanno male è colpa dei manager o dei commissari, e quando vanno bene il merito è di altri. Quanto a Bonomo, è stato trasferito nell’ambito di una rotazione dei dirigenti che ha riguardato anche altri, e dunque non comprendo perché su questa rotazione se ne sta facendo un caso”. Insomma Ficarra usa toni diplomatici senza troppi riferimenti al momento inaugurale del pronto soccorso e alla presenza del sindaco Abbate in piena campagna elettorale.

Ma nei fatti spiega anche, nell’intervista tv che vi proponiamo al termine di questo articolo, che Bonomo non avrebbe dovuto avallare la presenza di Abbate e dei suoi sostenitori politici proprio perché si è in campagna elettorale e la sanità dovrebbe starcene lontano. Insomma più realismo e un diverbio ben evidente tra Bonomo e la direzione Asp. Ma, a quanto sembra, non è la prima volta che vi siano state delle distanze o divergenze di vedute.

C’è un procedente che in queste ore tira fuori Antonello Firullo, il sindacalista che ha più volte presentato degli esposti sulla sanità modicana. Era il 2016 e sul quotidiano La Sicilia il dott. Bonomo spiego’ che si sarebbe aperto un ambulatorio sulle malformazioni cardiache. Ma fu il direttore generale dell’Asp, all’epoca Maurizio Arico’, che sollecitato da Firullo ha risposto anche a Bonomo ricordato che “l’attività dell’ambulatorio di Modica con il centro di Catania, come riportato nell’articolo, non è mai stata autorizzata nè sancita dalla direzione Asp”. “Ma c’è di più – spiega oggi Firullo – perché Aricò fu costretto a redarguire Bonomo dicendo che la responsabilità della diffusione di informazioni in merito alle attività sanitarie aziendali ricade esclusivamente in capo al rappresentante legale. E Aricò disse che la diffusione di notizie inesatte potrebbe dare adito a interpretazioni non auspicate da parte della direzione aziendale”.

Insomma lo zelo, sicuramente non in malafede di Bonomo, avrebbe dovuto magari trovare un preventivo accordo con la direzione generale dell’Asp, sia nel caso del pronto soccorso che nel caso precedente di cui parla adesso Firullo.

L’INTERVISTA AL COMMISSARIO FICARRA DA VIDEOMEDITERRANEO

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