DULCIS IN FUNDO

 

Come sostiene un allenatore del Padua, l’atteggiamento mentale dei giocatori “può essere considerato come una lampadina dell’albero di Natale: quando sono “accesi” sono concentrati e riescono a mettere in pratica determinate cose che si sono provate durante gli allenamenti senza compiere nessun errore; invece quando sono “spenti” è li che entra in gioco il caos”.

Alcuni credono che gli atleti adulti siano diversi da quelli piccoli, che provino emozioni, paure e tensione diverse e si pensa anche che un bambino possa solo divertirsi in quel campo enorme insieme ad altri piccoli atleti. Io affermo che si sbagliano! Quest’ultimi devono essere considerati come grandi uomini che quando entrano in campo non provano solo gioia ma anche paura di sbagliare, timore di poter mettere a repentaglio l’intero risultato e provano le stesse emozioni che provano i grandi rugbisti.

Giovedì scorso al campo di via della Costituzione abbiamo assistito una partita ricca di sorprese e stravolgimenti in cui i piccoli uomini del coach Giorgio Carbonaro hanno, durante il primo tempo, “dormito”, hanno sofferto, hanno subìto e hanno commesso errori che nelle precedenti partite non si erano mai visti. Poi è arrivata la svolta, con un secondo tempo ad dir poco straordinario nel quale hanno condotto sempre condotto il gioco. C’era quella intesa tra i giocatori, quell’armonia nei passaggi ma soprattutto quella voglia di fare meta a tutti i costi per se stessi ma soprattutto per la squadra. A cosa addebitare un cambiamento così repentino? Non lo sappiamo. Forse a una manifestazione psichico–scientifica o a uno strano fenomeno prodotto dalla nostra mente o dal nostro inconscio. Fatto sta che sono bastate quattro paroline dette dal mister perché gli occhi dei giocatori in maglia biancazzurra cambiassero, ritrovassero quella luce che avevano perso all’inizio della partita. I loro spiriti si sono caricati di energia e hanno iniziato a mostrare la loro personalità in campo, insieme alla loro bravura.

Anche i piccoli della famiglia Padua possono avere giornate no e possono approcciarsi alla partita in maniera sbagliata ma se si riesce a trasformare quella stessa giornata da “no” a “sì” e a ribaltare completamente la situazione allora sì che si è dei veri giocatori.

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