RISTRUTTURAZIONE DEL CORFILAC ? NO GRAZIE!

Il componente, con delega al personale, dott. G. Cosentini, del Comitato dei soci del Corfilac ha riunito lo scorso 19 novembre le Organizzazioni sindacali per comunicare loro di volerle coinvolgere in un processo di riorganizzazione dell’ente consortile, al fine di rivederne gli assetti interni e la struttura, ritenuti dal Comitato medesimo non più conformi né al ruolo che oggi spetta al Corfilac né alle attività che esso dovrà sviluppare.

Benché il confronto costituisca la ragion d’essere del sindacato, non ci sembra, tuttavia, che vi siano oggi le condizioni per  accogliere la richiesta che proviene dal vertice del Consorzio.

E non perché vogliamo sottrarci alle responsabilità che deriverebbero dal partecipare ai lavori di studio e di ripensamento degli assetti, ma semplicemente perché ci sembra una operazione di mera apparenza, con un fine più che mai fittizio, sprovvista della vera intenzione di ricollocare meglio dentro i processi di sviluppo del territorio l’esperienza Corfilac, che ha rappresentato, inconfutabilmente, un notevole stimolo di valorizzazione per un settore rilevante della nostra economia.

Ci siamo sempre più convinti che ben altra sia l’intenzione e che quanto ci viene sollecitato e ripetutamente chiesto dal Comitato abbia solo l’obiettivo, deciso in sedi differenti da quelli del Consorzio, di assegnare, con l’ingenuo e strumentale avallo del sindacato, un incarico di sotto-governo a qualche dipendente: ossia quello di nominare “Direttore” del Corfilac, figura non prevista nella dotazione organica e della quale, invero, non se ne sente il bisogno e la finalità, qualcuno o qualcuna, probabilmente interni a percorsi di vicinanza politica.

Questo è quanto abbiamo ritenuto di poter comprendere dal colloquio avuto la scorsa settimana con il dott. Cosentini, che nel corso di quest’anno ha cercato, in più occasioni, di raggiungere il fine “politico” di far passare per necessaria la nomina di un Direttore attraverso il ricorso alla vuota retorica della non più differibile e irrinunciabile revisione di strutture e modelli gestionali.

Ci sembra, in realtà, che a muovere il Comitato non sia il vero interesse per la crisi che l’ente da diversi anni sta attraversando né la volontà e la responsabilità di farsi carico di una scelta che porti ad un suo rilancio scientifico –organizzativo, ma l’utilizzo del Corfilac per attribuire “promozioni”, che nulla hanno a che vedere con obiettivi seri, ricerca scientifica, finalità di sviluppo, valorizzazione in ambito siciliano di questa nostro strumento e della sua più efficace e efficiente organizzazione.

Questa è la motivazione per la quale riteniamo di non accettare la proposta e la sfida che fintamente ci vorrebbe lanciare il Comitato, il quale, piuttosto che farsi carico di ciò che è essenziale  per il proseguo delle finalità del Corfilac, storce verso mete e obiettivi del tutto inutili.

Ci pare, invece, urgente e non più rinviabile che il Comitato si attrezzi di buona volontà e di proficua presenza e propositi, attivandosi per la realizzazione dei seguenti importanti obiettivi:

1.      Proroga o riforma dello statuto dell’Ente consortile che andrà in scadenza il  31 dicembre 2016, atteso che ad oggi nessuno dei soci ha chiaramente manifestato la propria volontà in merito;

2.      Promozione della attività di concertazione con il Governo regionale per la definizione della posta finanziaria da inserire nel bilancio previsionale regionale 2016, allo scopo di evitare quanto avviene  da qualche anno a questa parte, cioè l’assegnazione al Corfilac di un contributo nettamente insufficiente rispetto alle finalità che deve perseguire;

3.      Liquidazione delle mensilità pregresse ai dipendenti, che ancora vantano diverse mensilità maturate  e non pagate;

4.      Valutare se in seno al medesimo Comitato siano presenti situazioni di conflitto di interesse in capo a chi ha già ruoli di vertice in altri enti partecipati dalla Regione siciliana.

Ci pare d’obbligo a questo punto chiedere al Comitato dei Soci di procedere alla convocazione di un apposito incontro, per iniziare a discutere sulle criticità sopra evidenziate, assumendosi in pieno la responsabilità che gli è stata attribuita con la sua nomina.

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