APPROVAZIONE DEL PIANO DI RIENTRO FINANZIARIO DEL COMUNE DI MODICA

 

         Mercoledì 7 settembre la Corte dei conti ha approvato il Piano di rientro finanziario del Comune di Modica. Si tratta di un risultato che accolgo, non a braccia aperte, come se fosse una soluzione sicura, ma come giustamente hanno detto i consiglieri della maggioranza, quale punto di partenza e non di arrivo. Mi spiego meglio. Il comune di Modica è debole e sofferente (in senso pecuniario), per cui è stata apprestata una cura (comportamentale) che ne prevenga l’aggravamento irreversibile. La vera battaglia, dunque, deve ancora venire. Dalla cura che avvieremo e dal modo come la condurremo dipenderà la salvezza del malato. Plaudo, quindi, alla cura; sono contenta anch’io di essa e non permetto ad alcuno di dire o pensare che se fossimo andati al dissesto (alla morte del malato) qualcuno sarebbe stato contento. Perché tutti siamo, procedendo con ulteriore metafora, nella stessa barca e nessuno di noi può gioire se essa affonda. Nemmeno chi aspirasse al suicidio. D’altronde, e passo al merito, per amore della vita ho sempre detto e scritto che occorre non fare spese inutili o, ancora peggio, dannose. Le spese sono dannose se aiutano a far affondare la barca. I miei interventi sono stati un grido di allarme per i rischi di aggravamento della malattia. La maggioranza parla di interventi che direi gufeschi, ma io non ne ho mai sentiti. E’ un gufo il sindaco quando dichiara, è nel Giornale di Sicilia di venerdi 9, a pagina 34:

 

«se devo essere sincero ho temuto un esito negativo anche in considerazione del fatto che in questi giorni la Corte dei conti ha bocciato molti piani di molti comuni»?

 

E’ un gufo l’assessore Giannone quando, nello stesso articolo, con onestà osserva:

 

«Sono felice del traguardo (…) raggiunto. Eravamo in bilico e abbiamo rischiato il dissesto»?

 

«Eravamo in bilico»: ma non è quello che da sempre ho predicato nei miei articoli e nei miei interventi? Oggi sono contenta anch’io della vittoria; ma quella che condivido non è la vittoria di questa o quella fazione; del sindaco o della minoranza; ma una vittoria del popolo vessato dalla politica. Mi spiace non poter festeggiare, ma stiamo parlando di un organismo sociale, la città di Modica, che deve, correttamente e costantemente, per i prossimi anni, curarsi. Il sindaco sarà costretto al contenimento delle spese che sino ad oggi ha compiuto senza parsimonia. Ve lo dico anticipatamente: le prescrizioni che arriveranno non saranno certamente in linea con la politica festaiola seguita sin ora a Modica. E faccio notare ai cittadini che è la prima volta che sento parlare il sindaco, da quando si è insediato, di criticità della città che governa. Sin ora ha sempre affermato che il Comune veleggia spinto dai venti del suo estro manageriale. Oggi anche lui ammette che il problema del rientro è prioritario. Forse comincerà a capire, ma non ne sono tanto sicura, che la politica delle elargizioni a destra e a manca deve finire: perché lo impone la Corte dei conti e perché si amministrano soldi sottratti ai cittadini/sudditi con le tasse.

Qualche considerazione, per concludere, indirizziamola al merito. Il sindaco e l’assessore hanno avuto un colloquio di un’ora con i giudici. Hanno parlato, dice Giannone, di quattro argomenti: debiti fuori bilancio, partecipate e passività potenziali, ossia contenziosi che il Comune ha in corso e che potrebbero trasformarsi in debiti. Il quarto argomento lo ha annunciato ma non lo ha detto. In merito alle partecipate pare abbiano parlato solo della Multiservizi, verso cui il Comune -questo sarebbe il tenore della discussione avvenuta coi giudici- ha un contenzioso di 3 milioni e 700 mila euro. Intendono esternalizzarla, in modo da guadagnare dai 200 ai 250 mila euro ogni anno, con cui pensano di pagare il debito in contenzioso. Presentato così, il problema sembra non rientrare nel Piano di riequilibrio poiché il solo ammortamento del debito verso la Multiservizi terminerebbe (3.700.000 : 250=), nella migliore delle ipotesi, alla fine del 2030, a fronte di un piano di rientro che dovrebbe cessare nel 2021. In ogni caso, la sottoscritta continuerà a dare il proprio contributo, come ha fatto nel passato, vigilando affinché i debiti siano risolti nei termini previsti dalla Corte conformemente al Piano di rientro approvato e, comunque, senza aggravare la posizione debitoria del popolo. Questo può fare un consigliere di opposizione e questo, come per il passato, farò io. Anch’io, come qualsiasi cittadino, saluto con sollievo l’approvazione del piano e con sollievo, ripeto, per i cittadini, confermo che continuerò a vigilare sui conti del Comune, contenta, stavolta, di essere in compagnia della Corte dei conti. Il monitoraggio semestrale previsto aiuterà tutti, sindaco, giunta e opposizione, a compiere ciascuno il proprio dovere, verificandone i risultati a scadenze molto strette.

                                                                             

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