CONFERENZA CON MASSIMO CULTRARO, PRIMO DIRETTORE SCIENTIFICO DEL MUSEO VIRTUALE DI BAGDAD

Ad introdurre il tema della conferenza il Prof. Giovanni Di Stefano, Direttore del museo archeologico di Kamarina, e il Presidente dell’Archeoclub di Ragusa, Enzo Piazzese. Il Prof. Distefano pone in essere alcune domande provocatorie, che sa con certezza che non potranno avere una risposta concreta, ma sicuramente sono quesiti che tutto il mondo si pone: <Mi chiedo cosa ci sia alla base della distruzione degli arabi jihadisti sunniti? Si tratta di fanatismo, barbarie, oppure si tratta di “didattica”. Torna in mente il periodo della distruzione del Vietnem, oppure delle distruzioni di Hitler, che volevano dimostrare la loro potenza…>.

Massimo Cultraro, archeologo del Cnr-Ibam di Catania, (primo ricercatore), e direttore scientifico del progetto di ricostruzione del museo di Bagdad in Iraq dal 2006, racconta del meraviglioso progetto ideato e realizzato dal Cnr su iniziativa del Ministero per gli Affari Esteri, direzione generale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, dei Musei virtuali. <La grande bellezza e l’innovazione del progetto- dice Cutraro- realizzato da archeologi, tecnici informatici, filologi esperti di cultura mediorientale e islamica, storici e tecnici del suono, è che per il 90 % si tratta di italiani.  Un nuovo modo di concepire il museo classico, in una località in cui, non essendo stato possibile ricostruire in termini fisici un museo “reale”, è stato possibile costruire un Museo virtuale. Rispetto ad altri siti on line, che rimangono contenitori statici, “The virtual museum of Iraq”, è un museo dove l’utente interagisce, diventa protagonista di percorsi dinamici, attraverso una ricostruzione tridimensionale che non solo consente di girare intorno all’opera cogliendone la volumetria e i dettagli, ma anche di entrarci dentro. Un nuovo mondo che ha permesso, in alcune scuole elementari del Lazio a partire dal 2011, di utilizzare i filmati del museo, che hanno prodotto una capacità maggiore di apprendimento degli alunni, facendoli coinvolgere a 360° nello studio dell’archeologia>.

Durante la conferenza, Massimo Cultraro spiega, attraverso le immagini, la difficile vicenda che ha portato alla costruzione del Museo virtuale di Bagdad, da parte dell’Italia, che, sotto l’egida dell’UNESCO si è fatta carico della tutela del suo patrimonio archeologico e architettonico.

Per ogni reperto che si incontra nella navigazione, infatti, sono offerte tre opzioni: la scheda informativa-didattica, “esplora” ossia l’esplorazione tridimensionale dell’opera, e un filmato che contestualizza l’opera nel territorio e nel periodo storico con una voce narrante di sottofondo. Un esempio lo offre l’elmo d’oro del re sumero Meskalamdug (XXVII secolo a. C.) proveniente dal cimitero reale di Ur: “Con il 3D si può entrare all’interno del casco che rivela una serie di borchie nascoste che fissavano probabilmente una guaina in cuoio – spiega Cultraro – L’elmo, che non ha una struttura rigida a calotta, vanta anche la conformazione delle orecchie di cui è possibile apprezzare tutta la qualità estetica”. Il filmato ne evoca la tomba d’origine con la decorazione funeraria, arricchita da fotografie del 1927 all’epoca degli scavi, con le parole dell’archeologo inglese che lo portò alla luce. 
 Collegandosi al link http://www.virtualmuseumiraq.cnr.it/prehome.htm si può accedere al portale del Museo di Bagdad, il quarto al mondo per l’arte orientale, dopo Louvre, British Museum e Oriental Institut di Chicago, e che conserva oggi circa 25mila pezzi. I manufatti selezionati (circa 77 tra i più illustri) appaiono raggruppati in otto sale tematiche, le otto ere della Mesopotamia, (età preistorica, sumerica, Accadico-neo sumerica, Babilonese, Assira, Achemenide Seleucide, Partica Sasanide, fino al mondo islamico, ultimo baluardo di grande civiltà). Cliccando su una categoria, che rappresenta una “sala” del museo, si può selezionare un manufatto, e per ogni manufatto è possibile selezionare “scheda” (descrizione), “esplora”(ricostruzione tridimensionale), e “filmato”(video).

 

Un’occasione unica quella di aver potuto ascoltare da Massimo Cultraro le vicende che hanno portato al termine, nel 2010, di un progetto di carattere internazionale, collocato, anche se virtualmente in un’area geografica in forte subbuglio e instabilità economica, sociale e religiosa.

Prossimo appuntamento con la rassegna “Camarina sotto le stelle”, giorno 31 luglio, “Bufalino e Camarina”.

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