PASSAGGIO A LIVELLO RFI DI VIA PAESTUM, LA CHIUSURA SLITTA DI QUALCHE GIORNO

Un muro che separa due strade, due quartieri, un blocco “monumentale” che si paventa prossimo a Ragusa. Se fossimo in Germania, il tragico paragone con il muro di Berlino sarebbe alquanto ironico, ma condivisibile.

Oggi al Consiglio Comunale, l’ordine del giorno è stato proprio la questione della chiusura del passaggio a livello. Il sindaco ha annunciato che la chiusura slitterà di qualche giorno, fino al 14 luglio, quando, alle ore 11,00, nei locali della Prefettura, in presenza del Prefetto e della Direzione Territoriale di Rfi, si discuterà della problematica della chiusura del passaggio a livello, e di tutte le soluzioni, con i propositi di mantenere l’attraversamento pedonale e carrabile, aumentando però gli standard di sicurezza.

I capigruppo consiliari hanno condiviso l’azione dell’amministrazione comunale finalizzata a riportare RFI ad un tavolo immediato di confronto e di lavoro, intraprendendo azioni tese a trovare la collaborazione con RFI per ricercare soluzioni comuni e condivise rispetto alla piena messa in sicurezza del passaggio a livello, che oggi fa registrare solo 4 corse giornaliere rispetto alle 12 di qualche anno fa. Il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono tiene a puntualizzare in proposito che bisogna affrontare il ruolo di RFI per l’interesse generale e per i cittadini di questa regione; l’approccio di RFI merita un confronto rispettoso dei ruoli, ma aspro e determinato, perché dalla Rete Ferroviaria Italiana ci aspetteremmo proposte di ampliamento delle infrastrutture ferroviarie in Sicilia e non diktat, smantellamenti e penalizzazioni per i territori.

Il Comitato civico di via Paestum, “No al muro”, insieme a commercianti e residenti, sono assolutamente contrari alla realizzazione del muro, perché questa chiusura tout-court, avrebbe gravi ripercussioni sul traffico veicolare, con notevolissimi disagi per gli utenti e per i commercianti di zona. Inoltre, considerato che sul passaggio a livello transitano circa seimila mezzi, chiudendo il passaggio, questa enorme mole di traffico si riverserebbe sul cavalcavia di via Epicarmo e sulla zona dello stadio. Due arterie che non sono equipaggiate a sostenere una tale intensità di veicoli, quindi il traffico cittadino sarebbe sconvolto in toto.

La considerazione banale che mi viene in mente è che purtroppo Ragusa è l’ultima provincia, più a sud d’Italia, quindi che interesse hanno mai avuto stato e le Ferrovie dello stato ad investire soldi in questa zona? La scelta repentina di chiudere il passaggio a livello, che spero vivamente non avvenga, altro non è che un veloce modo di lavarsi le mani, con la terribile conseguenza che Ragusa è e rimarrà completamente e totalmente mancante in infrastrutture, servizi e collegamenti.

 

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