LA POLIZIA DI STATO ARRESTA IL PLURIPREGIUDICATO SORVEGLIATO SPECIALE CAMPAILLA MARIO DETTO “MARIU U CHECCU”

La Polizia di Stato – Squadra Mobile, Digos e Commissariato di Comiso – ha tratto in arresto Campailla Mario nato a Vittoria (RG) il 13.01.1962 (residente a Comiso) in quanto ha violato la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno.

Campailla Mario detto “Mariu u checcu” è un soggetto pluripregiudicato anche per aver fatto parte di un’associazione a delinquere di stampa mafioso e per questo e tutti gli altri reati commessi, data la sua pericolosità sociale, era destinatario della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

Non curante delle prescrizioni a lui imposte, tra le altre “rispettare le leggi, non dare ragioni di sospetto e vivere onestamente”, in questi giorni ha più volte minacciato gli operai prima ed il Sindaco di Comiso Spataro dopo, per aver montato un palco in Piazza Fonte Diana a pochi passi dal bar della sua compagna ma di fatto gestito da lui.

A suo dire il palco doveva essere montato in un’altra posizione perché i suoi clienti dovevano beneficiare degli spettacoli e che diversamente lui non avrebbe ricevuto il profitto sperato.

Il palco per gli spettacoli patrocinati dal Comune di Comiso era stato montato per diverse attività di intrattenimento, a spese dei commercianti della Piazza, che onestamente volevano attirare i clienti investendo del denaro con il benestare del Sindaco che ha concesso il suolo pubblico.

Campailla aveva più volte minacciato gli operai che addirittura avevano sospeso i lavori di installazione del palco perché intimoriti e si erano rivolti anche all’organizzatore.

Nonostante i tentativi di far capire che non potevano montare il palco in modo diverso, Campailla non desisteva e continuava con il suo comportamento criminoso.

Non pago di aver già minacciato gli operai, così come riferito in atti di Polizia Giudiziaria, Campailla si è recato presso l’ufficio del Sindaco Spataro chiedendo conto e ragione del perché stava facendo montare il palco in quella posizione.

Il Sindaco più volte tentava di farlo calmare illustrando quali fossero i motivi di interesse pubblico che lo avevano portato a concedere l’uso del suolo pubblico e che gli altri commercianti stavano contribuendo ad offrire un servizio per i loro concittadini.

Campailla avendo ricevuto più volte risposte negative rispetto alle richieste da lui fatte, iniziava a minacciare il Sindaco asserendo che se avesse fatto montare il palco, lui “avrebbe appiccato il fuoco e che non aveva paura di tornare in galera”.

 

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