PALAZZO COSENTINI, OLTRE IL DANNO ANCHE LA BEFFA

Palazzo Cosentini, inserito nella lista del patrimonio dell’umanità UNESCO, viene riconosciuto nel mondo per i suoi balconi caratteristici resi unici dalle sculture poste al di sotto, i “mascheroni”, che, solitamente venivano realizzati nelle zone del Val di Noto (Sicilia Orientale),  per beffeggiare i passanti o i vicini di casa contro i quali i signori proprietari volevano mostrare la loro potenza, la loro superiorità;

Questi mensoloni attraggono i turisti, i passanti,  proprio per le espressioni quasi realistiche che inducono, manifestando un’insolita “umanità”. Ma oggi sono proprio i “mascheroni” ad esser stati beffeggiati. Si, qualcuno ha pensato bene di posizionare un telone di una manifestazione fotografica in atto in città, coprendo proprio queste facce di pietra. Eppure le maschere delle mensole dovrebbero rimanere libere da ogni costrizione, per mantenere la volontà progettuale e per far godere tutti della loro struggente bellezza. La statua di San Francesco di Paola, situata proprio nello spigolo della casa, che fu posta lì per proteggere i viandanti…cosa direbbe se potesse parlare?! <Ma il palazzo oggi chi lo protegge? Chi lo tutela?>. Già dai prospetti esterni si evince uno stato di degrado, erbacce e infiltrazioni, che si accentua ulteriormente entrando nei saloni in cui sono esposte le foto della manifestazione, dove le gravi macchie di umidità e il distacco dell’intonaco, denotano pesanti infiltrazioni d’acqua. Inoltre, nelle stesse sale, (dove non ci hanno permesso di fare foto), i fori lasciati dalla mano dell’uomo “moderno”, hanno lasciato il proprio nefasto segno (proiettili di mitra).

Nella giornata di martedì, Franco Cilia, insieme alla sottoscritta e al cameraman di una emmittente televisiva locale, nello svolgere il lavoro di documentazione fotografica, rivolto alla semplice informazione dei cittadini sullo stato di degrado in cui versa il palazzo, siamo stati minacciati ad andare <immediatamente> fuori dal palazzo, altrimenti sarebbe stata avvisata la polizia, perché le fotografie esposte sono coperte dalla legge sul copyright (anche se, essendo esposte vorrei capire il senso di questa frase!!!Non stavamo mica pubblicando un libro con le foto degli autori!!!!)

Premesso che a noi non interessava fotografare le foto esposte o mettere in cattiva luce la qualità della mostra, siamo andati via, commettendo l’errore di non avvisare noi stessi le forze dell’ordine, perché nulla di male si stava realizzando, se non la corretta documentazione dello stato di fatto di Palazzo Cosentini.

Speriamo vivamente che la “salute” e la bellezza del palazzo vengano ripristinati al loro antico splendore da chi di dovere, perché l’immagine di una città agli occhi dei turisti e non solo, è fatta anche di piccoli ma significativi “gesti”! 

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