CERTI POLITICI DESIDERAVANO LO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI SCICLI?

Il tempo – nella vicenda che sta caratterizzando la vita politica, amministrativa e giudiziaria di Scicli – fa emergere dal fondale delle intenzioni, sinora mai esplicitamente espresse, quali sono state le reali posizioni dei protagonisti politici di questa nostra comunità.

I comportamenti dei politici “istituzionali” sono in questo senso significativi: questi politici nei mesi scorsi invece di agire per il bene della nostra città hanno preferito il silenzio; ma adesso sembrano considerare l’avvento dei tre commissari prefettiz quasi uno strumento salvifico.

Spieghiamoci meglio: la sen. Venerina Padua aveva scelto di non intervenire per la sua – e nostra – città: il 12 Marzo 2015, ad esempio, scriveva che lei non poteva “rompere il dovuto silenzio e rispetto, nei termini di legge, delle decisioni giurisdizionali e di quelle amministrative ad esse consequenziali”: non abbiamo condiviso la sua scelta di distacco da Scicli, ma l’abbiamo rispettata.

Tuttavia tale scelta di disinteresse è in aperta contraddizione con la visita d’omaggio (il 5 Giugno) della senatrice ai tre commissari del Ministero dell’Interno pochi giorni dopo il loro insediamento: se la senatrice, come era suo dovere, fosse intervenuta per Scicli, ora avrebbe tutti i titoli per mettersi a disposizione dei tre commissari nominati dal Ministero dell’Interno; ma non avendolo fatto – in nome della invocata separazione dei poteri dello Stato – come può adesso intervenire sui funzionari del Ministero dell’Interno? Questa non è forse un’interferenza?

Ma non finisce qui: il 20 Giugno una delegazione del PD locale ha fatto visita ai commissari e dopo ha diffuso un comunicato in cui si scrive che ora a Scicli “ci sono le premesse per ricostruire ciò che è stato violato e riportare un clima di normalità in città”, concordando così con certa stampa che vorrebbe assimilare noi sciclitani agli abitanti di Scampia o di Corleone.

Già ci avevano inquietato le rivelazioni del Governatore Crocetta all’uscita del Consiglio dei ministri con cui il Governo Renzi – sorretto dalla sen. Padua – aveva decretato lo scioglimento del Consiglio Comunale di Scicli (“Il Megafono e altri avevano dato disponibilità a candidare un esponente delle forze dell’ordine: se altri partiti avessero avuto il coraggio si sarebbe evitato lo scioglimento”: cioè il Governatore avrebbe sottinteso che lo scioglimento sarebbe nato non da ragioni oggettive ma da motivi politici): adesso sembrerebbe avere il sapore dell’eversione la valutazione del PD che addita l’attività di tre commissari prefettizi – magari da ossequiare e adulare – a premessa per la ricostruzione di Scicli: tale considerazione spiegherebbe forse il precedente disinteresse della senatrice come suo auspicio di uno scioglimento del massimo consesso democratico cittadino? Non possiamo credere che la senatrice di Scicli sia stata così cinica! Non possiamo credere che per piccoli calcoli politici abbia preferito infangare il buon nome degli sciclitani! 

E guarda caso coloro che così si sono espressi e rivelati, buttando inconsciamente la maschera, sono proprio quelli che nel 2014 hanno fronteggiato i “Responsabili”, osteggiando in tutti i modi la politica di salvataggio finanziario economico del Comune, che è stato da noi riportato, questo sì, su un piano di normalità amministrativa, premessa per supportare ogni progetto di buon governo: e la bontà della nostra azione amministrativa è stata confermata sia dal commissario Trombatore, che in autotutela non ha annullato nessuno degli atti del 2014, sia dalla triade commissariale del Ministero dell’Interno, come riscontrato con la delibera N. 1 dell’11 Giugno 2015.

Insomma, in questa fase di stallo imposto, altre cartine di tornasole faranno capire chi si è adoperato e tenterà di adoperarsi per consolidare rendite di posizione politica ormai perdute e chi invece ha lavorato e lavorerà per gli sciclitani.

Il tempo, come sempre, sarà galantuomo.

 

Firme:

Antonino Castronuovo, Guglielmo Scimonello, Antonino Alecci, Giorgio Vindigni, Guglielmo Ferro, Andrea Caruso, Bernaddetta Alfieri, Concetto Falla, Lina Basilico, Giampaolo Schillaci, Gianni Trovato, Pino Savarino.

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