PRIMO METATE CONNECTION BANQUET SHOW

Attraverso l’incontro fra tre praline di Dominique Persoone – Brasil, con gelatina di lime e ganache di coriandolo, Asian, con caramello, aceto di riso, semi di sesamo e salsa di soia, e Kalamansi – e tre dell’Antica Dolceria Bonajuto – un cioccolatino 80% West Africa e zucchero Panela, uno al profumo di gelsomino, secondo l’antica ricetta di Francesco Redi, e uno al profumo di rosa bulgara, secondo una ricetta condivisa con Carmelo Chiaramonte -, la verticale di cioccolati puri che ha chiuso la cena-spettacolo del primo Metate Connection Banquet Show, ne ha anche sintetizzato il senso determinando una spinta in avanti per un progetto che mira ad assumere pienamente un carattere internazionale.

Il Teatro naturale di Cava di pietra Franco a Modica ha ospitato, martedì scorso, un primissimo “work in progress” del progetto Chocolatl, il sangue degli dei, spettacolo cucinato, recitato, suonato e cantato in siciliano, italiano, inglese e nahuatl, diretto dal regista Pierandrea Casati, che ha avuto l’intuizione di promuovere l’incontro tra due eccentrici chef legati dalla passione per il cioccolato e della ricerca che lo riguarda: Dominique Persoone, appunto, maître chocolatier fiammingo e tra i più conosciuti al mondo, anche per la coraggiosa decisione di creare le proprie piantagioni di cacao in Messico, e il cuciniere errante Carmelo Chiaramonte.

Sul palco di Cava di Pietra Franco sono saliti insieme a loro Marco Blanco, ricercatore esperto della storia di cacao e cioccolato, Luigi Baglieri, ultimo cioccolatiere ambulante d’Europa, e Salvo Giannone, cioccolatiere dell’Antica Dolceria Bonjauto che ne ha simbolicamente preso in mano il testimone. Nominati in via del tuttto estemporanea “sacerdoti del Cioccolato” da un vero e proprio maestro di gusti e di gesti come Baglieri, Carmelo e Dominique hanno battuto sull’antico metate i ritmi ancestrali legati ai riti del cioccolato, accompagnati dalle straordinarie performance di Alfio Antico, Paolo Traverso, Puccio Castrogiovanni e dei Taleh di Vincent Migliorisi. Nel frattempo, sulla tavola del pubblico sono arrivate otto portate preparate a quattro mani dai due chef e tenute insieme dalle note di caco, dal carpaccio di pesce selvatico affumicato alle fave di Perù al Cuturru con le cime di zucca lunga e cioccolato alla maggiorana, dalla caponata barocca al budino di riso e gelato di sakè per finire nella verticale di cioccolati puri, con l’azzeccato accompagnamento dei vini di Renato De Bartoli.
Straordinariamente intenso e coinvolgente il gran finale, nel quale la danzatrice Amalia Borsellino ha danzato il ciclo di nascita, morte e rinascita della madre terra al ritmo della battitura del cacao scandita da tutti protagonisti di Chocolatl, il sangue degli dei riunitisi per un ultimo rituale collettivo.

 

Dagli antichi riti mesoamericani alla traccia che oggi ne resta nella produzione del cioccolato artigianale di Modica, con il contributo dell’entusiasmo e dell’esperienza di un profondo conoscitore della materia come Dominique Persoone, il pubblico ha sperimentato le possibilità dell’incontro tra le arti della cucina, della parola, della musica.

E la Metate Connection ha iniziato un viaggio che potrà potenzialmente proseguire in Europa, attraverso questo spettacolo che ha il cibo e in particolare il cacao come protagonista e che si trasforma in un grande strumento di divulgazione della conoscenza che lo riguarda. L’intento principale, infatti, resta quello di riscoprire alcune delle più antiche tradizioni mesoamericane del cioccolato (maya, azteche e precedenti) e altre straordinarie tradizioni gastronomiche e culturali del mondo intero e riviverle creativamente.

 

 

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