CHIUSO IL SIMPOSIO DI NEUROSCIENZE A RAGUSA IBLA

Il Teatro Donnafugata, nella perla del barocco ibleo,  ha ospitato le  tre giornate del simposio accademico dedicate allo studio dei lobi frontali. Una maratona scientifica, frequentata dai maggiori esperti in campo internazionale delle neuroscienze, dove la ricerca e le sue ultime frontiere sono state le  grandi protagoniste del dibattito.

«Se è inconcepibile avere una visione manichea della cultura e della scienza, pensando che anima e corpo sono scindibili, come del resto ha cercato di insegnarci Vesalio, il primo anatomista della scienza europea, di cui, non  a caso, abbiamo celebrato i 500 anni di vita,  in apertura della tre giorni, è altrettanto vero che la scienza non può essere piegata a nessuna logica di business». Parola di Francesco Iemolo, docente universitario e direttore della struttura complessa provinciale di Neurologia di Vittoria, anima organizzativa del simposio accademico.

Iemolo, nella  terza  giornata, quella di chiusura, ha rilanciato il suo credo scientifico: «Stiamo cercando di dare ai nostri giovani il futuro di ciò che deve rappresentare la ricerca applicata alla clinica. Dunque, puntiamo ad un livello scientifico sempre più alto, sganciato da qualsiasi società farmaceutica. La nostra filosofia è: la scienza per la scienza. Obbediamo soltanto alle leggi della scienza».

Iemolo rivendica di avere sempre coniugato «due elementi: la ricerca e la clinica. La clinica deve favorire la ricerca. E la ricerca deve aprire gli orizzonti per contribuire alla clinica». 

Per Iemolo, «tutta la scuola internazionale di neuroanatomia clinica è utile per comprendere, con i vari lobi, anche quali siano i circuiti che sono interessati. Stiamo parlando di una sorta di neurologia associativa. Dunque, un’anatomia funzionale che ci serve per capire meglio i nostri pazienti. In buona sostanza, cerchiamo di capire quali siano i meccanismi che possono produrre  l’invecchiamento».

Iemolo avverte che «assistiamo ad una vera e propria rivoluzione demografica che deve interessare la società. Questo dato come va interpretato? In una direzione evidente: se è vero che prolunghiamo la vita è altrettanto vero che prolunghiamo la vecchiaia. E se la vecchiaia non è condotta bene è un problema molto serio».

Ed oggi la maratona scientifica volge al termine con le sue due ultime sessioni.

La quarta è stata introdotta da Marco Catani e da Sergio Della Sala ed è stata centrata su “La Neuropsichiatria del Lobo Temporale”, con finestre monotematiche dedicate alla “Comprensione prosodica e il lobo temporale e alla Sindrome di Kluver – Bucy”.

La quinta, introdotta da Carlo Blundo, Antonio Virzì e da Giuseppe Zappulà è stata centrata su Medicina e Società.

Uno sguardo oltre, verso quello sconfinamento intellettivo, di ragionamento ed analisi che anche la Neurologia non può che avocare  a sé.

Si  discute cosi  di  “Nutrirsi di salute” con Michele Rosa e di Invecchiamento celebrale con  Walter Rocca  e del “Dolore in neurologia”, con Luigi Sicurella.

Si tratta di alcuni dei relatori che si sono alternati nella tre giorni scientifica che ha subito tutto il “fascino” della terra che l’ha ospitata.

Per Marco Catani, direttore del King’s College London, «la scelta di organizzare la tre giorni di studi scientifici in Sicilia si è rivelata decisiva. Perché l’isola, da sempre, rappresenta il crogiolo di cultura, di filosofia e di storia. Per cui, ritengo che tenere un convegno internazionale in Sicilia, e a Ragusa Ibla in particolare, sia un po’ come ripartire dalle origini».

Catani ricorda, infine, che «i risultati scientifici raggiunti si misurano sulla base delle pubblicazioni sulle riviste di settore».

 

 Di assoluto prestigio anche il Corso di neurosologia che, conclusosi ieri nella Saletta Multimediale dell’Antico Convento di Ibla, ha voluto poggiare in particolare  lo  “sguardo” all’ambito della  pratica clinica. 

Valore aggiunto della tre giorni l’accreditamento come formazione, avendo riservando  30 crediti Ecm (Educazione continua in medicina) ai partecipanti delle tre giornate

 

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